Bruxelles: secondo uomo in metro, era con il kamikaze

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2016 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA
Bruxelles: secondo uomo in metro, era con il kamikaze

Bruxelles: secondo uomo in metro, era con il kamikaze

BRUXELLES – Un secondo uomo si trovava con Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles, causando la morte di 20 persone. Lo riferisce la tv pubblica belga Rtbf. L’uomo, s’apprende, è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza mentre trasportava una grossa borsa. La sua identità, al momento, rimane sconosciuta e non è noto se sia morto nell’attentato o se sia in fuga, precisa la tv belga.

Hanno un nome e un volto i tre  kamikaze dell’Isis che hanno seminato la morte e il terrore nel cuore dell’Europa. Sono i fratelli Ibrahim e Khalid Bakraoui e l’artificiere degli attentati di Parigi, Najim Laachraoui. I tre sono stati identificati dalla polizia, grazie alle impronte digitali e al Dna, come gli autori delle stragi. Che però potevano forse essere evitate se Ibrahim, arrestato in Turchia lo scorso giugno, non fosse stato estradato verso l’Europa e poi lasciato libero in Olanda, su indicazioni delle autorità belghe, come ha denunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Intanto, prosegue la caccia al quarto uomo del commando, quello fotografato con il cappello all’aeroporto insieme ai due kamikaze, che ha abbandonato inesplosa la sua valigia-bomba e si è dileguato tra la folla in fuga.

E mentre le indagini proseguono senza sosta tra le polemiche, il Belgio e Bruxelles, ancora sotto shock, si fermano per commemorare le vittime di una carneficina che, con i suoi 32 morti e i 300 feriti, vede coinvolti ben 40 Paesi. Tra le vittime sembra sempre più probabile esserci un’italiana. Patricia Rizzo, funzionario Ue proveniente da una famiglia di emigrati originaria di Calascibetta (Enna), risulta dispersa da martedì mattina.

I suoi familiari sono stati convocati nell’ospedale militare di Bruxelles, dove sono state raccolti i resti delle vittime dell’attentato alla metropolitana, per agevolare l’eventuale identificazione. Un’operazione che, per la maggior parte dei morti, si sta rivelando assai difficile e penosa a causa della devastazione subita dai corpi. E che, nel caso di Rizzo, non ha ancora portato ad alcuna certezza.