Bulgaria, scandalo per gli alti prelati ex spie comuniste

Pubblicato il 22 Gennaio 2012 - 18:48 OLTRE 6 MESI FA

SOFIA – E' scandalo in Bulgaria dopo la pubblicazione di dossier su alti prelati della Chiesa ortodossa bulgara (Cob) che risultano essere stati agenti o collaboratori della Derzhavna sigurnost (Ds), la polizia politica del dittatore comunista Todor Zhivkov. I media di Sofia fanno oggi il punto della situazione definendola come 'quiete prima della tempesta' nella Chiesa ortodossa, in attesa di una dichiarazione ufficiale del Santo sinodo.

Lo scandalo è scoppiato dopo che la commissione preposta ad esaminare e pubblicare i dossier di ex agenti o collaboratori dei servizi dell'epoca del comunismo, che ricoprono o sono candidati a incarichi importanti (politici, deputati, pubblici ufficiali, magistrati, ecc.), ha reso noto un elenco di ex spie del regime nel quale figurano i nomi di 11 dei 15 metropoliti che formano il Santo sinodo, la più alta autorità della Chiesa ortodossa bulgara, guidata dal patriarca Maxim (97 anni). I metropoliti corrispondono ai cardinali nella chiesa cattolica ed eleggono il patriarca.

Dopo la pubblicazione dei dossier, alcuni preti dell'eparchia (diocesi) di Nevrokop, Bulgaria meridionale, hanno diramato una dichiarazione nella quale si afferma che tutti i metropoliti ex spie devono lasciare le loro cariche in quanto ''sono degli apostati non voluti da Dio''.

Nei giorni scorsi, soltanto uno dei prelati si è pentito pubblicamente per la sua appartenenza alla Ds, mentre gli altri metropoliti ex spie o hanno negato di essere stati dei collaboratori della polizia politica o non hanno voluto prendere posizione.

Secondo l'ultimo censimento, oltre l'85% degli abitanti della Bulgaria sono cristiani ortodossi. Ma un'inchiesta dell'agenzia demoscopica Mbmd rivela che appena il 10% di essi frequenta regolarmente le chiese.