Charlie Gard, gli 8 miti che i genitori vogliono sfatare dinanzi all’Alta Corte

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Luglio 2017 - 07:02| Aggiornato il 14 Luglio 2017 OLTRE 6 MESI FA
Charlie Gard, gli 8 miti che i genitori voglio sfatare dinanzi all'Alta Corte

Charlie Gard, gli 8 miti che i genitori voglio sfatare dinanzi all’Alta Corte

LONDRA – I genitori di Charlie Gard stanno disperatamente cercando di sfatare le otto “leggende” che riguardano il caso del bambino e che ostacolano la loro battaglia, a seguito della richiesta dell’Alta Corte di fornire nuove e consistenti prove che giustifichino il trattamento sperimentale a cui dovrebbe essere sottoposto il piccolo di undici mesi.

E’ attesa quindi una nuova udienza sulla cura sperimentale, a fronte del precedente pronunciamento dell’Alta Corte che autorizzava il distacco delle macchine che tengono in vita il bambino. Connie Yates e Chris Gard insistono per ottenere la cura e provare che può funzionare; ora hanno risposto a otto “leggende” che riguardano il loro figlio così che le persone parlino del caso di Charlie sulla base di nuove informazioni.

Queste le otto “leggende” riguardanti Charlie, pubblicate dal Daily Mail:

1. Charlie ha dolori e sta soffrendo.

I genitori affermano: Non c’è chiara evidenza medica che Charlie provi dolore. Ciò che sappiamo è che ogni funzione è stabile, il battito cardiaco è normale, il che è un segno riconosciuto che non c’è dolore significativo.

L’ospedale afferma: il respiratore artificiale di Charlie e una procedura di aspirazione usata per liberare le vie aeree, “sono entrambe in grado di provocare il dolore”. Un infermiere ha detto che è “impossibile sapere”. Un dottore ha sostenuto che Charlie “è probabile” provi una significativa sofferenza ma non sia in grado di comunicare il dolore.

Analisi: In entrambi i casi, non emerge alcuna certezza.

2. I genitori stanno inutilmente prolungando la sua sofferenza.

I genitori affermano: il trattamento proposto non è invasivo, è somministrato attraverso il latte. Stanno muovendosi per migliorare la sua vita e propongono solo un periodo di prova di tre mesi, dopo di che sarà evidente se risponde alla cura.
Ciò che aumenta la sofferenza è il limbo legale: le autorità rifiutano il trattamento e contrastano i genitori di Charlie attraverso i tribunali.

L’ospedale afferma: i medici pensano che sia “disperatamente ingiusto per Charlie” continuare a tenerlo in vita “settimana dopo settimana, sapendo che ogni passo è contro il benessere di Charlie”.

Analisi: tutti sono d’accordo che il limbo è pessimo per Charlie, ma si incolpano a vicenda.

3. La qualità di vita non potrà migliorare.

I genitori affermano: se il trattamento funziona, e c’è una possibilità su dieci, la qualità della vita di Charlie migliorerà notevolmente.

L’ospedale afferma: è una cura inutile. Non esiste alcun trattamento che possa migliorare la sua attuale situazione. Charlie sta peggiorando, non può migliorare, non può capire nulla né sviluppare. Anche il medico americano che ha proposto la terapia, in tribunale ha dichiarato: “Sono d’accordo che sia molto improbabile possa migliorare. E’ difficile”.

Analisi: il trattamento non è mai stato testato sulla rara malattia di Charlie, per cui nessuna delle due parti può avere certezze al 100%.

4. Charlie ha drammatici/irreversibili danni cerebrali.

I genitori affermano: non è stato dimostrato né è la diagnosi delle TAC al cervello. Charlie non è in morte cerebrale, in questo caso infatti i medici non avrebbero accettato di sottoporlo a cure. Se il trattamento proposto funzionerà come previsto, il risultato sarà quello di assistere alla riparazione delle cellule danneggiate. Charlie non sarà in stato vegetativo ma in grado di muoversi, di rispondere e di interagire. Il danno del cervello di Charlie non è grave, né irreversibile.

L’ospedale afferma: Le TAC al cervello sono state fatte prima che, a gennaio, avesse crisi cerebrali epilettiche. Attualmente Charlie ha “gravi e irreversibili danni cerebrali strutturali” che nessun farmaco può guarire. Non è completamente morto cerabralmente ma “costantemente encefalopatico”, non mostra segni di risposta alle normali funzioni del cervello come l’interazione o pianto.

Analisi: Non è chiaro se la cura sperimentale risolverà i danni cerebrali, il medico americano ha dichiarato che è improbabile.

5. Charlie è cieco e non può aprire gli occhi.

I genitori affermano: Charlie apre gli occhi quotidianamente. Aveva sempre gli occhi aperti quando i genitori a giugno, hanno avuto il permesso di portarlo sul terrazzo dell’ospedale per un pic-nic.

L’ospedale afferma: “Mon è in grado di aprire abbastanza gli occhi per poter vedere”. Un dottore ha aggiunto:”È cieco, è sordo, non può respirare”.

Analisi: i genitori trascorrono il tempo con Charlie. Difficile non essere d’accordo con quello che dicono di osservare.

6. Charlie e i suoi genitori, stanno bloccando un letto d’ospedale assolutamente indispensabile. 

I genitori affermano: l’unità di terapia intensiva ha almeno due letti disponibili su base giornaliera. Ai bambini non viene rifiutato il ricovero perché il posto è occupato da Charlie. I genitori del piccolo non vorrebbero tenerlo lì ed è l’ospedale che impedisce di liberare il suo lettino.

L’ospedale afferma: non è questione di denaro o di risorse ma di ciò che è giusto per Charlie.

Analisi: Qualunque sia il verdetto del tribunale, probabilmente il letto sarà presto disponibile.

7. I genitori non riusciranno a prendersi cura di Charlie, o affrontare la situazione.

I genitori affermano: la mamma del bambino è una persona qualificata ed esperta, in grado di prendersi cura del figlio. Hanno consacrato la loro vita a Charlie, alla sua battaglia, sono pienamente in grado di far fronte alla situazione e finora lo hanno ampiamente dimostrato.

L’ospedale afferma: i genitori sono “assolutamente devoti”, ma nessuno può salvare Charlie da danni cerebrali irreversibili.

Analisi: tutti elogiano l’incredibile determinazione dei genitori mirata a salvare la vita del figlio.

8. Il trattamento è solo sperimentale.

I genitori affermano: è supportato da cinque ricercatori e due medici curanti. C’è un crescente supporto medico. Solo perché non è mai stato provato non significa che non potrebbe funzionare.

L’ospedale afferma: non esiste alcuna prova che la terapia possa riparare i danni cerebrali.

Analisi: i genitori parlano di risanare la malattia. L’ospedale dice che se il cervello del piccolo Charlie è danneggiato è inutile provare.