Coronavirus. Madrid come la Lombardia: 1 morto ogni 16 minuti. Perché?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Marzo 2020 - 10:52 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus. 108 morti in un giorno: Madrid come la Lombardia (perché?)

Madrid, 108 morti in un giorno per coronavirus (Ansa)

ROMA – Secondo l’ultimo bilancio pubblicato in serata da El Pais, i contagiati in Spagna sono 18.074, i morti 832, i guariti 1.107. A Madrid, epicentro del contagio, il bilancio più drammatico:  108 morti in un giorno, per un totale di 498, ovvero il 64.9% del totale delle vittime in Spagna.

Un morto ogni 16 minuti a Madrid

Ma è Madrid che è scivolata nella spirale contagiosa più preoccupante, una crescita esponenziale dei casi di positività e dei decessi a ritmi paragonabili alla Lombardia

Un morto ogni 16 minuti negli ospedali di Madrid, senza considerare quelli deceduti in altre strutture socio-sanitarie (El Pais).

Cremazioni h24 per sostenere il ritmo dei decessi

Dei nove anziani deceduti ieri in una casa di riposo a Madrid, per quattro di loro era stato confermato il contagio da coronavirus, conferma che per gli altri cinque non era stata possibile. Nella stessa struttura sono 15 anziani al momento mostrano sintomi compatibili con il Covid-19.

Le imprese funebri della capitale spagnola hanno esteso l’orario in cui vengono effettuate le cremazioni fino a coprire tutte le 24 ore della giornata, a causa dell’accelerazione nell’incremento dei decessi. 

Madrid come la Lombardia, perché?

Scontando la decina di giorni di ritardo, la progressione anomala della Lombardia nella diffusione del contagio sembra replicarsi identica a Madrid. Difficile capire il motivo, se c’è, una spiegazione possibile è stata affacciata dalla virologa Ilaria Capua in tv.

Sotto accusa potrebbero finire gli impianti di areazione dei moderni ospedali lombardi e madrileni che condividono gli stessi standard tecnologici di ultima generazione. “È possibile che gli ospedali che gestiscono questi focolai abbiano degli impianti di aerazione che non garantiscono la sicurezza di persone immunodepresse?”, si chiede la virologa.

“Si cura prima chi ce la può fare”, il documento

Di fronte a situazioni di crisi come quella sperimentata dalla Spagna con la pandemia di Covid-19 e in un contesto di risorse limitate, le persone con le migliori possibilità di sopravvivenza devono avere la priorità per essere ricoverate in unità di terapia intensiva.

“Ammettere un ingresso può significare negarne uno a un’altra persona che potrebbe beneficiarne di più, quindi è necessario evitare il criterio dell’accesso in base agli arrivi”.

Sono le raccomandazioni contenuto in un documento sull’emergenza di Covid-19 preparato dal gruppo di lavoro di bioetica della Società spagnola di medicina Intensiva, Critica e Unità Coronarie (Semicyuc) e il cui contenuto è stato concordato con la Società spagnola di medicina interna (Semi) di cui dà conto il quotidiano El Mundo. In breve, sono le società mediche che rappresentano internisti e intensivisti, due degli specialisti che sono in prima linea nella lotta contro i contagi. (fonte Ansa)