Coronavirus, subito in tilt il sito di tracciamento dei contagi voluto dal governo inglese

di Caterina Galloni
Pubblicato il 28 Maggio 2020 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, subito in tilt il sito di tracciamento dei contagi voluto dal governo inglese

Coronavirus, subito in tilt il sito di tracciamento dei contagi voluto dal governo inglese (Foto Ansa)

ROMA – A pochi minuti dal lancio è andato in tilt il sito di tracciamento da contagi coronavirus e per effettuare i test voluto dal Governo britannico.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, lo staff ha rivelato che è stato un “totale disastro”.

Medici e altri membri dello staff hanno riferito che quando il sito è finalmente entrato in funzione, ci sono state comunque enormi difficoltà. Alcuni non avevano ricevuto le password per iniziare a lavorare.

Nel frattempo, i capi del SSN hanno avvertito che i “bit chiave” del sistema non sono ancora operativi. Inoltre non possono essere definiti “di livello mondiale”.

Il caos si è scatenato proprio quando Matt Hancock, ministro della Sanità, commentava ironicamente i ritardi subiti dall’app. del SSN. App che dovrebbe affiancare il sito per la richiesta di tamponi.

Secondo il programma di test e tracciabilità del SSN, chiunque abbia dei sintomi deve autoisolarsi e prenotare immediatamente un test, presso un centro o da effettuare in casa.

Come funzionano app e test.

Tutta la famiglia dovrebbe rimanere in quarantena per 14 giorni. Se il test risulta negativo, si esce dall’isolamento.

Se positivo, le persone saranno contattate e saranno chiesti i dettagli delle persone con cui sono entrate in stretto contatto e i posti dove si sono recati.

Il team invia email o messaggi a quei contatti stretti, dicendo loro che devono isolarsi in casa per 14 giorni. Anche se non hanno sintomi, così da evitare di diffondere involontariamente il virus.

I ministri sono stati avvertiti che in qualsiasi momento potrebbero essere sottoposte a isolamento fino a due milioni di persone.

Ma ci sono dubbi sul fatto che alcuni saranno disposti a smettere di lavorare ricevendo solo l’indennità di malattia obbligatoria.

In una serie di interviste rilasciate da Hancock, ha confermato che l’isolamento al momento non sarà “obbligatorio” ma potrebbe esserlo in futuro. (Fonte: Daily Mail)