Croazia: “Arrestati due italiani per narcotraffico”

Pubblicato il 2 Giugno 2012 - 17:00 OLTRE 6 MESI FA

ZAGABRIA – Due cittadini italiani, padre e figlio, sarebbero stati arrestati alcuni giorni fa a Dubrovnik, nel sud della Croazia. Lo scrive l'agenzia Ansa.

I due sarebbero stati arrestati in base ad un mandato dell'Interpol italiano perché sarebbero sospettati di traffico di cocaina e riciclaggio di denaro sporco.

Padre e figlio sono ora in detenzione preventiva a Spalato, in attesa dell'estradizione verso l'Italia.

Gli arresti, secondo il quotidiano Slobodna Dalmacija di Spalato, fanno parte di una vasta operazione internazionale che mira a smantellare una rete di narcotraffico, partita alcune settimane fa in Spagna, dove è stato arrestato un altro figlio dell'uomo.

I due arrestati, residenti dal 2006 in Croazia, avrebbero intuito che gli inquirenti sarebbero arrivati anche a loro e avrebbero predisposto un piano di fuga. Sono però stati fermati dalla polizia croata ''nei pressi dell'aeroporto di Dubrovnik poco prima di salire su un aereo di linea diretto a Zagabria, e continuare da lì verso un Paese dell'est europeo''.

Il giornale, citando fonti della polizia che hanno chiesto l'anonimato, scrive che i due conducevano una vita tranquilla nella zona di Dubrovnik, senza suscitare alcun sospetto delle autorità croate.

Secondo quanto scrive l'Ansa, entrambi si sarebbero sposati, sarebbero in possesso di un regolare permesso di soggiorno e avrebbero due società registrate in Croazia.

Sono sospettati di aver organizzato, in cooperazione con delle associazioni criminali montenegrine, una catena di traffico di stupefacenti che, partendo dal Sud America, riforniva il mercato illecito di vari Paesi dei Balcani.

Padre e figlio sono stati sentiti dal giudice istruttore di Spalato che ha ordinato una loro detenzione per quaranta giorni, in attesa che dall'Italia giunga una richiesta formale per la loro estradizione.

I due uomini hanno negato le accuse a loro carico, ''sostenendo di non sapere niente del mandato dell'Interpol'', e si sono opposti alla procedura di estradizione e alla detenzione preventiva.