Croazia/ Cinque turisti italiani aggrediti nella baia di Mala Proversa. Avevano chiesto la fattura della cena. Interviene anche l’ambasciatore

Pubblicato il 12 Agosto 2009 - 21:32 OLTRE 6 MESI FA
aquarius

Il ristorante Aquarius

Cinque turisti italiani sono stati picchiati, in Croazia, dai proprietari di un ristorante.

I cinque, tre donne e due uomini, sarebbero stati aggrediti per aver chiesto al ristoratore la fattura della cena che avevano consumato.

L’episodio è avvenuto nella baia di Mala Proversa, a Sud delle isole di Dugiottok e Kattina. I turisti, quattro siciliani e un triestino, erano in vacanza su una barca a vela: lungo la costa croata, i proprietari dei ristoranti che si affacciano sul mare si incaricano di recuperare i turisti dalle loro imbarcazioni, e poi di riaccompagnarli a fine serata.

In questo caso, non solo il gestore del locale, che si chiama Aquariu, si è rifiutato di rilasciare la fattura, ma non ha neanche voluto riaccompagnare i cinque sulla barca. Gli italiani hanno insistito e, a quel punto, sarebbero stati aggrediti da tre energumeni, che li avrebbero colpiti, stando al racconto di una delle vittime «con calci, pugni e schiaffi».

Dopo l’aggressione i cinque sono stati soccorsi dallo skipper di un’altra imbarcazione che li ha riaccompagnati a bordo. Una dei malcapitati, la giornalista palermitana Elvira Terranova, ha raccontato che tra i picchiatori ci sarebbe stato anche il ristoratore. Quanto alle modalità dell’aggressione, la donna siciliana sostiene di essere stata colpita anche «con tiranti».

Il proprietario del locale, Zoran Ramov, nega invece che a malmenare i turisti italiani sia stato lui o qualcuno dei suoi dipendenti, limitandosi a dire che «potrebbe essere un altro ospite del ristorante». Inoltre il croato parla di «un piccolo malinteso, circa 7-8 euro che non hanno saldato», che non sarebbero comunque alla base della discussione.

Alla vicenda si è interessato anche l’ambasciatore italiano in Croazia, Alessandro Pignatti Morano di Custoza. «Mi sono personalmente informato presso la polizia locale e sono in costante contatto con i cittadini italiani che mi hanno descritto l’accaduto», ha assicurato il diplomatico. L’ambasciata ha inoltre aiutato i cinque nelle procedure per presentare denuncia presso la polizia di Zara.