“Verità per il mio Daniele”, arrestata e poi rilasciata la madre dell’italiano morto in Francia. L’avvocato: “Ha tre costole incrinate”

Pubblicato il 13 Ottobre 2010 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA

Protestava per la morte del figlio e le hanno messo le manette ai polsi.  Cira Antignano, madre di Daniele Franceschi, 36 anni di Viareggio (Lucca), morto il 25 agosto scorso nel carcere di Grasse in circostanze ancora da chiarire, forse per maltrattamenti subiti, è stata arrestata e poi rilasciata dalla polizia francese mentre manifestava davanti al penitenziario per ottenere il rimpatrio della salma.

La notizia è stata diffusa dal legale della famiglia, l’avvocato Aldo Lasagna di Viareggio, secondo cui la donna sarebbe stata anche ferita, sembra per un calcio sferratole da un agente penitenziario che le avrebbe incrinato tre costole.

L’avvocato ha poco dopo chiarito che il console italiano a Nizza è intervenuto per fare uscire la donna dal carcere. “Stamani – ha ricostruito l’avvocato Lasagna – Cira Antignano è andata a Grasse e si è posizionata davanti al carcere insieme alla cugina, esibendo un cartello con la scritta, in italiano e in francese, ‘Me l’avete ucciso due volte”’. In quel momento c’era un certo ”trambusto – prosegue l’avvocato – dovuto alle visite dei parenti ai detenuti”. Ma, ”a un certo punto agenti penitenziari sono usciti dalla struttura e in malo modo hanno avvicinato le due donne – racconta l’avvocato – Però mentre la cugina, anche lei di una certa età, non ha opposto resistenza, Cira Antignano ha reagito verbalmente alla polizia francese ed è stata trascinata via di forza. Lei sostiene di essere stata colpita dagli agenti. Poi l’hanno arrestata e condotta in una cella dov’è rimasta per alcune ore. Le sono anche stati ritirati i documenti”.

Anche la cugina è stata condotta in carcere. La situazione si è sbloccata grazie alla mediazione del console il quale si è fatto garante della posizione delle due donne ottenendo il loro rilascio. Cira Antignano successivamente è andata al punto di soccorso medico più vicino dove le sarebbe stata refertata l’incrinatura di tre costole, secondo quanto ricostruiscono le agenzie. Poi è tornata al consolato italiano di Nizza per ottenere le informazioni definitive sul rimpatrio della salma del figlio Daniele, motivo per cui la donna tre giorni fa si era recata in Francia.