Danimarca, danno polpette di maiale ai migranti islamici

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2016 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA
Danimarca, danno polpette di maiale ai migranti islamici

Danimarca, danno polpette di maiale ai migranti islamici

RENDERS – Hanno dato da mangiare polpette di carne di maiale ai figli degli immigrati islamici ospitati a Randers, in Danimarca. il Comune danese ha approvato una legge che impone che la carne di maiale, un alimento proibito nella dieta islamica, sia mangiata in tutte le mense di scuole e asili nido. Una legge che nasce dall’idea di preservare l’identità del cibo danese e difendere la cultura.

Claudio Cartaldo sul Giornale scrive che la legge proposta da un consigliere comunale del partito di destra danese Def vuole imporre i piatti tipici danesi nelle mense scolastiche, così da preservare la cultura del Paese. Piatti tipici che però contengono anche carne di maiale, che non potrebbero essere dunque mangiati dai bambini e immigrati islamici che frequentano le scuole:

“L’idea di obbligare tutti i bambini a mangiare maiale viene da un certo Frank Norgatd, consigliere comunale del partito di destra danese Def. Consigliere di questo paese di 96mila anime. “Onde limitare l’affluenza è l’influenza degli immigrati – prevede la norma – ogni residente o ospite di questa città deve mangiare carne di maiale”. “Vogliamo che i bambini nati in Danimarca – ha detto al Corriere Norgatd – possano nutrirsi del nostro piatto nazionale anche in futuro, preservando così l’identità del cibo danese. E non solo. Cibo significa cultura e senso nazionale, messo in “pericolo” e discussione dai migranti.

I principali indirizzati del provvedimento, infatti, sono quelle famiglie di migranti di fede islamica che per legge divina non possono mangiare carne di maiale. Una scelta che farà discutere, come ha fatto discutere la scelta della Danimarca di chiudere le frontiere lo scorso 3 gennaio.

Non tutti ovviamente sono concordi. Mogens Niholm, rappresentante dei social liberali di Randers, si augura che nelle scuole i “consigli dei genitori non applicheranno alla lettera il provvedimento”.