Def, sì dalla Ue. Banche pronte al ricorso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2014 - 15:19 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi

Matteo Renzi

BRUXELLES – Il Documento di economia e finanza, quello presentato martedì da Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan, raccoglie il sì dell’Europa, l’osservatore più temibile dei conti pubblici. Ma allo stesso tempo non piace alle banche che anzi, si dicono pronte al ricorso. Il portavoce della Commissione Ue Olli Rehn si è sbilanciato:

La Commissione Ue “accoglie con favore l’accelerazione delle riforme in Italia e l’intenzione di procedere spediti con privatizzazioni, razionalizzazione della spesa, efficienza della p.a.”.

Con una specifica, prosegue Rehn:

La Commissione europea ha specificato che «analizzerà le misure annunciate nel Def per verificare quali sono temporanee e quali strutturali».

Il decreto, infatti, nella bozza approvata dal consiglio dei ministri prevede, per garantire 80 euro mensili in busta paga, tagli temporanei oltre che strutturali, ossia che daranno ossigeno alle casse statali solo per questo 2014. E per garantire gli 80 euro al mese anche per il 2015? Il governo dovrà necessariamente individuare altre voci del bilancio statale in cui andare a sfoltire. Ecco motivati i dubbi di dell’Europa.

«Nella elaborazione delle previsioni macro-economiche di maggio – ha aggiunto il portavoce – si terrà conto delle indicazioni e delle decisioni annunciate ieri dal governo».

C’è però anche lo scontento delle banche. A sorpresa infatti il governo ha deciso di finanziare parte del taglio del cuneo con il raddoppio della tassazione, dal 12 al 26%, sulla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia. Le banche che venderanno quindi, secondo disposizione del contestato decreto Imu-Bankitalia, le loro quote in surplus, e che quindi avranno una plusvalenza, si vedranno aumentare sensibilmente la tassazione proprio su quei ricavi. Ecco perché, tramite l’Abi, meditano un ricorso.