Dialogo tra cattolici e ortodossi? L’esarca di Bielorussia: “Lo vogliamo tutti”

Pubblicato il 4 Ottobre 2010 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

“Io ritengo che le nostre Chiese pensino a questo, lo desiderino, ma non abbiano fretta”. Lo ha detto il metropolita ortodosso Filarete, esarca di Bielorussia, appartenente al Patriarcato di Mosca: il religioso ha risposto così a chi gli chiedeva se è ipotizzabile un dialogo ”ai vertici più alti” della Chiesa ortodossa e di quella cattolica.

”Bisogna lavorare, lavorare molto, affinché si possano compiere i successivi passi gli uni verso gli altri”, ha detto Filarete a margine di una tavola rotonda nell’ambito del Meeting internazionale per la pace, organizzato a Barcellona dalla Comunità di Sant’Egidio: ”Tutti noi abbiamo nel cuore la questione dello sviluppo del dialogo tra le nostre Chiese”.

Il metropolita di Minsk, in merito alla nuova situazione dopo l’elezione del nuovo patriarca di tutte le Russie, Kirill, ha sottolineato, non senza una certa prudenza, che ”la Chiesa ortodossa russa ha molti contatti con la Chiesa cattolica e questi contatti sono frequenti. Io direi anche che sono produttivi. Noi abbiamo una speranza in un ulteriore sviluppo di queste relazioni in un avvicinamento ulteriori delle nostre Chiese”.

Per quanto riguarda i risultati della recente riunione di Vienna della Commissione teologica mista delle due Chiese, Filarete ha spiegato che ”sicuramente ci sono delle prospettive, ma probabilmente non sono risultati così evidenti, che si possano percepire subito. Non sono risultati per un grande pubblico, ma servono per un ulteriore lavoro comune a favore dell’avvicinamento. Non sono soprattutto risultati che servono per uno scopo pubblicitario”.

L’esarca di Bielorussia ha motivato la sua presenza a Barcellona, con un’ampia delegazione del Patriarcato di Mosca, con le ”relazioni buone e di lunga data” con la Comunità di Sant’Egidio, con cui ”continuiamo una positiva cooperazione”.

Al suo arrivo a Barcellona, Filarete ha visitato la basilica della Sagrada Familia, il capolavoro di Antonio Gaudì, che sarà consacrata il 7 novembre prossimo da Benedetto XVI durante il suo prossimo viaggio in Spagna.