Divorzi internazionali, l’Unione europea propone regole per facilitare i coniugi

Pubblicato il 24 Marzo 2010 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA

Il commissario europeo Vivane Reding

Nuove regole europee faciliteranno i divorzi “cross-border”, ossia quelli di coppie composte da cittadini di due diverse nazionalità dell’Unione europea oppure che hanno la stessa nazionalità ma vivono in un altro Paese. La proposta avanzata oggi dalla Commissione europea permette ai coniugi di scegliere la legge nazionale applicabile al divorzio purché uno dei due abbia un collegamento con quel Paese. Una coppia lituano-svedese che vive in Italia, ad esempio, potrà chiedere alle autorità italiane che sia applicata la legge lituana o svedese.

L’obiettivo, ha spiegato la commissaria Ue per la Giustizia e i diritti fondamentali Viviane Reding, è soprattutto quello di ridurre i disagi per i figli e di tutelare il coniuge più debole. Basti pensare che ogni anno nell’Ue si celebrano circa trecentomila matrimoni transnazionali. La richiesta di nuove regole è giunta da dieci Paesi europei, tra cui l’Italia, ed è il primo caso di “cooperazione rafforzata” nell’Unione europea.

“Il ricorso alla cooperazione rafforzata dimostra che l’Ue possiede la flessibilità necessaria per aiutare i suoi cittadini anche quando le questioni giuridiche sono difficili”, ha osservato la commissaria precisando che l’esecutivo Ue non interviene nelle normative dei singoli Stati membri che hanno approcci diversi in fatto di divorzio.

“Il provvedimento – ha spiegato Reding rispondendo ad una domanda sul rispetto della sensibilità dei cattolici – non riguarda l’istituzione del divorzio in quanto tale regolato in modo diverso nei singoli Stati membri, ritengo che anche i cristiani siano d’accordo per alleviare i problemi del coniuge più debole e dei bambini”. Grazie alle nuove regole infatti il coniuge più debole sarà più tutelato. Oggi quello che può permettersi spese di viaggio e di giudizio può ricorrere al tribunale di un altro paese in modo da utilizzare una legge che meglio tutela i suoi interessi. Le nuove norme impediranno invece questo tipo di “shopping giudiziario” e tuteleranno la parte debole.