Ebola in Spagna, l’ambulanza dell’infermiera usata per altri pazienti

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2014 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA
Ebola in Spagna, l'ambulanza infermiera usata per altri pazienti

Ebola in Spagna, l’ambulanza infermiera usata per altri pazienti

MADRID – “Le maniche della tuta isolante sono troppo corte”. A parlare è Juan Manuel Parra Ramirez, il medico del pronto soccorso dell’ospedale di Alcorcon che ha assistito l’infermiera Maria Teresa Romero, contagiata dal virus Ebola e primo caso in Europa. E non è il solo: una quindicina di suoi colleghi dell’ospedale Carlo III-La Paz di Madrid, dove la donna è ricoverata, si sono rivolti alla direzione dell’ospedale per lamentare la scarsa preparazione specifica ricevuta riguardo all’emergenza Ebola.

La stessa infermiera, le cui condizioni peggiorano di ora in ora, aveva raccontato di essersi sfiorata il viso con un guanto infetto mentre si toglieva la tuta isolante dopo aver assistito il missionario malato Manuel Garcia Viejo, morto il 26 settembre scorso.

Il dottor Ramirez, che è rimasto in contatto con l’infermiera durante 16 ore, critica inoltre la mancanza di informazione e il ritardo con il quale l’ammalata è stata trasferita in isolamento all’ospedale Carlo III-La Paz. Il medico ha inoltre denunciato “gravi carenze nel protocollo di sicurezza” e di mezzi per far fronte all’emergenza.

E non è finita qui. Il quotidiano El Pais riporta la denuncia del conducente e il barelliere dell’ambulanza che ha trasportato l’infermiera:

“All’una del mattino di lunedì la donna era stata trasferita dalla sua abitazione al pronto soccorso di Alcorcon, a Madrid, su un’ambulanza ‘convenzionale’ e non dotata di dispositivi di prevenzione del virus, utilizzata nelle 12 ore successive per il trasporto di altri pazienti senza essere disinfettata”.

Secondo la sua denuncia, Parra Ramirez si rese conto “attraverso la stampa del risultato positivo” all’ebola dei due test effettuati sull’infermiera. E, davanti al peggioramento delle condizioni della Romero, pur avendo richiesto il trasferimento a mezzogiorno di lunedì, questo non avvenne prima della mezzanotte. Per cui il medico ha dovuto indossare “in almeno 12 occasioni la tuta di sicurezza”, le cui maniche “mi sono andate corte dal primo momento”.

Ora anche il dottor Ramirez è ricoverato in isolamento all’ospedale Carlo III, senza sintomi del virus ebola, dopo aver lui stesso richiesto di essere sottoposto a una maggiore vigilanza. Ma per due giorni ha continuato a fare il suo lavoro, visitando i pazienti nel pronto soccorso di Alcorcon.