Europa, mangeremo insetti. Si può?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2015 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA
Europa, mangeremo insetti. Si può?

Europa, mangeremo insetti. Si può?

BRUXELLES  – Bruchi, larve e grilli. Sul menù di un ristorante, vicino a filetti, lombate tagliate. Secondo l’Europa si potrà. Si potrà anche abbastanza presto. E in un certo senso si dovrà. Mangiare insetti, insomma, è il nostro futuro. Un’alternativa sostenibile e chi l’ha provato assicura anche gustosa all’odierno consumo di carne.

L’Unione Europea, intanto, attraverso apposita Agenzia per l’alimentazione, la Esfa, ha stabilito che si può fare purché gli insetti siano allevati e alimentati in modo corretto. Insomma: niente caccia alle larve o falene biologiche. Gli insetti per uso alimentare, quando sarà, dovranno essere garantiti dal punto di vista dell’allevamento e dell’alimentazione.

Il motivo è semplice: dicono gli specialisti europei che se gli insetti vengono alimentati nel modo corretto non portano più malattie di quanto facciano comunemente mucche e polli. Del resto ci sono città europee come Parigi e Londra dove gli insetti già si mangiano. Non ovviamente in casa, ma in locali “chic” come Eat Ento. Cioè, posti dove vai apposta (e paghi) per un bel piatto di grilli.

Per l’Europa, insomma, si potrà fare. Per qualche ricercatore, invece, si dovrà fare. Perché la domanda di carne, spiegano, aumenta molto più rapidamente della nostra possibilità di produrla. Allevare carni ha costi economici e ambientali che sopra una certa domanda non sono sostenibili. Meglio gli insetti, insomma.

Spiega Alberto Zatterin su La Stampa che più che un salto nel futuro si tratta di un ritorno al passato. Gli insetti li mangiavano gli antichi romani, per esempio. Ed era un piatto giudicato prelibato:

L’entomologo italiano Gianumberto Accinelli ha ricordato che «anche gli antichi romani amavano la cucina a base di questi animali e un loro piatto tipico consisteva in grossi bruchi xilofagi (che si nutrono di legno) cotti su pietre bollenti e quindi conditi con il miele». E’ il passato che ritorna. E se si muove l’Efsa, è un passato che comincia ad assomigliare a un futuro