Lo spazio aereo del nord d’Italia resterà bloccato al volo fino alle 8 di lunedì mattina, lo ha annunciato l’Enac.
Intanto nei principali aeroporti italiani sono arrivate le prime brandine per le migliaia di passeggeri in transito rimasti bloccati: nel pomeriggio a Linate e Malpensa, in serata anche a Fiumicino.
Le prime 40 brandine portate da squadre della Protezione civile sono arrivate all’aeroporto di Fiumicino poco dopo le 20. Pronti ad un eventuale utilizzo per la notte da passeggeri rimasti ancora bloccati o che non potranno pernottare in un albergo, i lettini pieghevoli sono stati allestiti nella hall del terminal 2. In supporto, oltre al personale di AdR, ci sono già una ventina di volontari della Protezione civile, compreso un mezzo ambulanza, che hanno con sé generi di conforto, latte e omogeneizzati. Il pronto soccorso di Aeroporti di Roma, con medici e paramedici, rimarrà allertato per qualsiasi esigenza. AdR, come ieri, ha fissato anche l’apertura ininterrotta per tutta la notte di tutti i punti ristoro e self-service nella parti delle aerostazioni aperte al pubblico.
Nella giornata di sabato intanto sono stati annullati 16.000 voli sui 22.000 previsti in Europa. Lo rende noto Eurocontrol, l’organizzazione europea per la sicurezza dei trasporti aerei: oltre il 60% dei 28.000 voli che giornalmente solcano i cieli europei. In pratica 2 aerei su 3 sono rimasti a terra. Giovedì scorso erano stati annullati quasi 8mila voli.
La situazione dunque non migliora ma anzi si è aggravata ulteriormente. Gli scali di gran parte delle capitali europei restano chiusi. E i passeggeri inchiodati a terra. Un vero “bollettino da guerra”, quello causato dalla gigantesca nube di cenere sprigionata dal vulcano del ghiacciaio islandese di Eyjafjallajokull. L’eruzione continua. Il vulcano è a poche decine di chilometri dal suo “fratello maggiore”, dal sinistro nome Katla. Questo secondo vulcano è circondato da un ghiacciaio pari a cinque volte quello che si sta sciogliendo in questi giorni e forse sarà il nuovo incubo.
Gli effetti della nube di cenere dall’Islanda, secondo quanto dichiara di Eurocontrol, persisteranno ancora almeno per le prossime 24 ore, impedendo decolli e atterraggi nella maggior parte degli scali del Nord e Centro Europa: lo dice Eurocontrol, l’ente europeo di controllo dell’aviazione civile in un incontro stampa, a Bruxelles.
Gli aeroporti italiani interdetti su decisione delle autorità aeronautiche, al fine di garantire la massima sicurezza dei voli, sono quelli di Torino, Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo, Venezia e Bologna.
Nel pomeriggio è stato deciso lo stop ai voli negli aeroporti di Firenze, Pisa e Ancona a causa delle conseguenze della nube di cenere in arrivo dall’Islanda.
La decisione è stata presa «per il persistere delle negative condizioni dello spazio aereo interessato dalla nube del vulcano islandese Eyjafjallajokull». «L’Enac – si legge in un comunicato – segue costantemente l’evolversi della situazione e nel corso della giornata, qualora ne ricorressero le condizioni, potrà eventualmente procedere anche ad un allargamento dell’area di spazio aereo interdetto ai voli e ad un’estensione temporale di tali provvedimenti».
La situazione a Malpensa e Linate. A Malpensa sono stati cancellati oggi 325 voli, fra arrivi e partenze, mentre a Linate sono stati 185. Sono questi i dati aggiornati delle cancellazioni provocate negli scali milanesi dalla chiusura dello spazio aereo del nord Italia per la nuvola di cenere provocata dal vulcano islandese. In particolare, secondo i dati della società di gestione Sea, a Malpensa sono stati annullati 145 voli in arrivo e 180 in partenza, a Linate 92 in arrivo e 93 in partenza.
Dalla sera del 17 e fino a lunedì 19 il personale degli aeroporti di Malpensa e Linate è in cassa integrazione e ferie. Il provvedimento, come si apprende da ambienti sindacali, è stato attuato in virtù della situazione di emergenza scaturita dalla paralisi dei cieli del Nord Europa invasi dalla nube di cenere eruttata dal vulcano islandese, che ha determinato la pressochè totale cancellazione dei voli nei due scali aerei milanesi. Il provvedimento riguarda i lavoratori dell’handling, dei check-in, delle rampe e la vigilanza ai varchi. In accordo con i sindacati il provvedimento è stato attuato per ottimizzare la cig che è già in vigore, a rotazione, per i dipendenti della Sea.
Gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino sono fermi dalle 6 di questa mattina. Oltre a quelli sul nord Europa, cancellati anche tutti i voli diretti a Genova, Torino, Milano, Bergamo, Venezia, Bologna.
Sono migliaia i passeggeri rimasti coinvolti negli scali romani di Fiumicino e Ciampino. Sono 403 i voli cancellati oggi all’aeroporto di Fiumicino come conseguenza della paralisi del traffico aereo causata dalla eruzione del vulcano islandese. Nel dettaglio, sono stati soppressi 200 voli in partenza e 203 in arrivo.
Dieci voli invece sono stati dirottati a Fiumicino provenienti da altre destinazioni. All’aeroporto di Ciampino, invece, i voli cancellati sono stati in totale 59, dei quali 28 in arrivo e 31 in partenza. Inevitabili pesanti disagi per i viaggiatori, sia italiani che stranieri, alcuni dei quali bloccati fin da giovedì: per molti, poi, le attese vissute ai check-in e ai banchi informazioni si ripetono all’aerostazione ferroviaria. Qui fin da fine mattinata si è snodata una lunga fila di persone che cercano nel treno, ove possibile in base alla destinazione, una alternativa al mancato viaggio in aereo.
Nonostante tutto, non si registrano particolari situazioni di nervosismo nè di rabbia da parte dei passeggeri, che attendono con pazienza e rassegnazione il loro turno per ottenere dagli addetti informazioni sullo stato del proprio volo.
Si intensifica, come previsto dagli esperti, l’attività del vulcano sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull, nel sud dell’Islanda, che sta mettendo in ginocchio il trasporto aereo. Stamani, tra la mezzanotte e le 4, sono stati registrati 22 lampi sopra il cratere, ovvero quanti ne erano stati registrati in tutta la giornata di ieri.
L’ente geofisico ha segnalato uno sciame sismico di 14 terremoti minori con magnitudo compresa tra 1.2 e 2.6 Richter. La nube lambisce la stratosfera: esperti britannici stimano si elevi ora per oltre 9 chilometri. L’acqua del ghiacciaio sciolta dall’eruzione continua a perforare la montagna, che si erge per oltre 1.600 metri.
La stagione primaverile ha salvato parte dell’Italia dall’emergenza nuvola cinerea. «Ci è andata bene che non siamo in pieno inverno, se no la nube di ceneri avrebbe investito tutta l’Italia». Lo afferma Sirio Ciccacci, professore associato di geomorfologia dell’Università La Sapienza di Roma. In questa esplosione del vulcano islandese sono, aggiunge Ciccacci, le correnti occidentali che portano il materiale in dispersione a quote relativamente basse, dove andrebbe monitorato lo sviluppo delle perturbazioni extratropicali del Nord Atlantico che si muovono comunque da Ovest verso Est e interessano tutta la zona del Nord Europa e «in questo periodo solo marginalmente, appunto, la zona mediterranea».
In genere, osserva il geomorfologo, queste esplosioni non durano settimane, ma giorni. Qui l’eruzione perdura perchè l’acqua del ghiacciaio si è infiltrata, ha interagito con il magma, e ha favorito la formazione del vapor d’acqua che ha aumentato la pressione. Per questo si tratta di una esplosione potente, ma destinata a diminuire una volta aperto il condotto del vulcano Eyjafjallajokull.
Code alla stazione di Milano Questa mattina la fila arrivava fino agli ingressi della metropolitana in piazzale Duca d’Aosta. Poi, a fisarmonica, la coda di persone in attesa con la speranza di acqusitare un biglietto del treno alla stazione centrale, si è ridotta ad una cinquantina di metri. È un altro degli effetti ‘dominò causati dalla chiusura dello spazio aereo del Nord Europa a causa della nuvola di cenere sprigionatasi dal vulcano islandese. Trenitalia assicura che tutti gli sportelli delle biglietterie resteranno aperti. Ressa anche davanti alle biglietterie automatiche: sono 50 in Centrale a Milano e anche quelle, come le prenotazioni on line, sono state prese d’assalto.