Focolaio Euro 2020? La Gran Bretagna conosce il pericolo, eppure toglie la quarantena agli ospiti vip

La decisione della Gran Bretagna di allentare le restrizioni e di ampliare il numero di tifosi ammessi a Wembley per le fase finale di Euro 2020, rischia di trasformarsi in un maxi focolaio. Un pericolo “gestibile” a detta del ministro britannico per le Attività produttive Kwarteng.

Per Italia-Spagna di ieri sera, il numero di spettatori ammessi era stato ampliato a 60mila, contro i 20mila di Italia-Austria. “Se ci sono migliaia di persone in un solo posto, il rischio c’è”, ha affermato il ministro, dicendo che il governo britannico “sta gestendo i rischi”. “Sono fiducioso che non ci sarà un grande focolaio, ma allo stato attuale non possiamo garantirlo”, ha aggiunto.

Euro 2020, meno restrizioni e più tifosi a Wembley: il perché della scelta

Inoltre, come riporta il quotidiano britannico Daily Mail, la decisione di consentire a 2.500 Vip – inclusi funzionari UEFA e FIFA, reali danesi e politici – di bypassare la quarantena all’ingresso in Gran Bretagna in modo da poter assistere di persona alle semifinali e alla finale da parte di Boris Johnson, è stata considerata utile per la candidatura britannica (insieme all’Irlanda) ad ospitare i Mondiali di calcio del 2030.

Sembra che questa scelta sia arrivata dopo che la UEFA ha minacciato di spostare la fase finale degli Europei in Ungheria a patto che il governo britannico non avesse allentato le restrizioni di viaggio per i suoi funzionari e sponsor.

Euro 2020, governo Gran Bretagna fiducioso: rischio focolaio gestibile

Il ministro Kwarteng, interpellato sui 60.000 spettatori ammessi per queste ultime partite di Euro 2020 a Wembley e sull’impatto di raduni e festeggiamenti per le strade di Londra, ha ribadito: “Penso che che siamo in grado di gestire il rischio, ma non possiamo dire che i rischi non esistano quando si hanno migliaia di persone in un un luogo”.

Infine però ha difeso anche la fine generalizzata delle restrizioni nel Regno Unito annunciata per il 19 luglio dal premier Boris Johnson malgrado il rimbalzo di contagi e osservando come la gente e il business non possano avere “allo stesso tempo” le riaperture che chiedono e la pretesa d’una sicurezza assoluta sul Covid. “C’è sempre un margine di rischio nella vita – ha proseguito il ministro Tory -; sono fiducioso che non vi sarà un grande focolaio, ma ora non possiamo garantirlo”.

 

 

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