Francesco Castriotta. Catturato latitante fuggito dai domiciliari (soffriva di priapismo)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Gennaio 2017 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA
Francesco Castriotta. Catturato latitante fuggito dai domiciliari (soffriva di priapismo)

Francesco Castriotta. Catturato latitante fuggito dai domiciliari (soffriva di priapismo) (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Francesco Castriotta. Catturato latitante fuggito dai domiciliari (soffriva di priapismo). E’ stato arrestato martedì 3 gennaio in Spagna il latitante Francesco Castriotta detto Gianco, sul quale pendeva dal 2010 una condanna a anni 21 per associazione finalizzata al traffico di droga. Era fuggito dagli arresti domiciliari che gli erano stati assegnati per una patologia davvero inusuale: soffriva di priapismo, erezioni lunghe anche 4/5 ore non consentivano la detenzione in carcere.

Sulla base delle indicazioni fornite dai carabinieri del Ros, Castriotta è stato tratto in arresto dalla polizia regionale della Catalogna nella cittadina spagnola di El Vendrell, nella provincia di Tarragona.  L’ordine di carcerazione era stato emesso dalla Procura generale presso la Corte d’appello di Milano.

“Questo arresto è un grande successo dello Stato, un regalo di buon anno alla popolazione”. Così il pm Marcello Musso definisce la cattura del latitante Francesco Castriotta, il trafficante di droga che deve scontare oltre 21 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera ricorda che nel 2010 aveva ottenuto gli arresti domiciliari in conseguenza della diagnosi di priapismo e, il giorno prima di una condanna, era sparito. “È il risultato del sacrificio e della dedizione dei carabinieri che, anche sotto Natale, hanno continuato a lavorare per individuare questo pericoloso criminale”. Castriotta è stato incastrato dai contatti con familiari e congiunti le cui tracce hanno condotto gli investigatori a El Vendrell, nella provincia di Tarragona. Al momento della cattura era da solo in casa.

E’ stata la richiesta di un barattolo di conserva di pomodoro a far scattare di nuovo le manette: imprudente infatti, scrive Giuzzi, sarebbe stata una telefonata intercettata dai carabinieri di un suo familiare che gli consigliava il supermarket dove rifornirsi.