Francia, il farmaco anti-fame Mediator provocò morti: condannata la Servier

Pubblicato il 22 Gennaio 2011 - 20:16 OLTRE 6 MESI FA

L’azienda farmaceutica Servier, già sotto accusa per le morti provocate dall’anti-fame Mediator, è stata condannata a pagare 118 mila euro di risarcimento alla famiglia di una donna morta dopo aver assunto per mesi l’Isomeride, un altro anti-fame con molecole simili.

”La corte ha condannato il laboratorio a versare 98 mila euro di risarcimento a me e 20 mila a mia figlia”, ha raccontato alla stampa Alain Goudman, marito di Nicole, morta nel 1995 per le conseguenze di un’ipertensione arteriosa polmonare che, secondo i medici dell’ospedale parigino in cui era curata, era stata provocata dalla medicina anti-fame.

La condanna è arrivata dopo una lunga battaglia giudiziaria, con un primo processo che aveva sancito l’assoluzione di Servier annullato in Cassazione. E’ la prima volta che i familiari di una vittima dell’Isomeride ottengono un risarcimento dall’azienda produttrice.

Il farmaco che ha provocato la morte di Nicole Goudman, commercializzato da Servier tra il 1985 e il 1997, conteneva molecole simili a quelle del Mediator, l’anti-fame al centro dello scandalo nelle ultime settimane, che avrebbe provocato centinaia di vittime in Francia prima di essere vietato, nel 2009.

Per queste morti, Jacques Servier, amministratore delegato dell’omonima casa farmaceutica, è sotto processo per omicidio colposo.