Francia, voto surreale nelle città: più della metà a casa. Premiati il “vecchio” e i Verdi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Marzo 2020 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA
Francia, voto surreale nelle città. Più della metà a casa: premiati il "vecchio" e i Verdi

Francia al voto nonostante il coronavirus (Ansa)

ROMA – In Francia la crisi sanitaria del nuovo coronavirus ha avuto la meglio sul processo democratico? Quanto alla partecipazione mai così scarsa si direbbe di sì, ed era più che prevedibile, forse auspicabile, vista dall’Italia. Il primo turno delle elezioni municipali è stato segnato da un tasso di astensione record oltre che dal successo dei sindaci uscenti, dei Verdi e della destra tradizionale.

Il 55% degli aventi diritto non ha votato

Questo in sintesi il bilancio della giornata elettorale di ieri, in cui il 55,25% dei francesi ha deciso di non andare alle urne, impauriti dall’avanzata dall’epidemia. Il governo avvierà consultazioni con tutte le forze politiche per pronunciarsi su un eventuale rinvio del secondo turno, previsto per il 22 marzo.

Un astensionismo inedito nei 35.000 comuni coinvolti nella tornata elettorale: battuto il record del 2014, quando il 36,4% dei francesi non aveva votato. I media francesi riferiscono che chi è andato a votare, lo ha fatto in un “clima surreale”.

Premiati i sindaci uscenti

In alcune delle più grandi città dell’Hexagone sono stati premiati i sindaci uscenti, a cominciare da Parigi dove la socialista Anne Hidalgo ha ottenuto 30,2% dei consensi, superando Rachida Dati di Les Républicains (LR), rimasta indietro al 22%. Al terzo posto la candidata di En Marche, Agnès Buzyn (17%) ma delusione per i Verdi fermi all’11%.

Anche a Lille è in vantaggio Martine Aubry, sindaca socialista in carica dal 2001, con il 24,85% delle preferenze, che andrà al ballottaggio con Stéphane Baly di Europe Ecologie Les Verts (Eelv), al 21,86%.

A Nizza, con 46,62% dei consensi, il sindaco uscente di destra (LR), Christian Estrosi, è andato vicino alla rielezione, seguito dal candidato di estrema destra Philippe Vardon, solo al 16,7%.

Anche a Tolosa il sindaco uscente di destra Jean-Luc Moudenc, sostenuto da En Marche, distanzia gli altri candidati, con 36,1% dei voti, confrontato a una bella avanzata dei Verdi con Antoine Maurice, al 27,5%. In decine di altre città francesi sono in posizione di vantaggio i sindaci uscenti: Nantes, Rennes, Troyes, Mans, Ajaccio.

L’onda verde sulle città: Lione, Bourdeaux…

Onda verde in molte città, tra cui Lione, dove è in testa, il candidato dei Verdi Grégory Doucet (28,46%) e sorpresa anche a Bordeaux, storico bastione della destra tradizionale, con un testa a testa tra il sindacato uscente Nicolas Florian, successore di Alain Juppé, (LR, 34,55%) e l’ambientalista Pierre Hurmic, al 34,38%.

Ambientalisti riconfermati con grande successo a Grenoble, con il sindaco uscente Eric Piolle, e in vantaggio anche a Strasburgo, Besançon, Tours e Bastia.

Marie-Caroline, sorella di Marine Le Pen, subito fuori a Calais

Sul versante dell’estrema destra, ad eccezione di Perpignan (sud-ovest) – con il vantaggio di Louis Aliot sul sindaco uscente di destra, Jean-Marc Pujol – il Raggruppamento nazionale (RN) di Marine Le Pen non ha conquistato nuovi comuni.

Tuttavia è riuscito a confermare la sua posizione di forza in città già vinte nel 2014, tra cui Fréjus (Var), Hénin-Beaumont (Pas-de-Calais), Hayange (Moselle), Beaucaire (Gard), dove i sindaci uscenti sono stati rieletti al primo turno.

Inoltre sconfitte clamorose per l’estrema destra in alcune località, come a Calais, dove Marie-Caroline Le Pen, sorella di Marine, è stata battuta dalla sindaca uscente di En Marche, Natacha Bouchart, rieletta al primo turno.

Il premier Philippe rischia a Le Havre contro il comunista

Risultati contrastanti, invece, per la maggioranza presidenziale: tre ministri sono stati rieletti al primo turno nei loro rispettivi comuni, mentre il premier Edouard Philippe andrà al ballottaggio a Le Havre con il rivale comunista, il deputato Jean-Paul Lecoq, che potrebbe vincere in caso di alleanza con altri partiti di sinistra.

Scommessa già vinta per Gérald Darmanin, ministro dell’Azione e dei Conti pubblici, riconfermato a Tourcoing (nord), per il ministro della Cultura Franck Riester, positivo al coronavirus, vincitore a Coulommiers (Seine et Marne) e per Sébastien Lecornu, ministro delle Collettività territoriali, il più votato nel suo feudo dell’Eure. (Agi)