LONDRA, GRAN BRETAGNA – Sono tante le ipotesi su chi si celasse dietro lo pseudonimo di ‘Jack Lo Squartatore’, il serial killer che terrorizzo’ Londra alla fine del 1800, ma c’è una sola certezza: la sua identita’ resta tuttora un mistero, anche se sono trascorsi esattamente 125 anni da quel 31 agosto del 1888 quando ‘Jack’ uccise la sua prima vittima nell’allora poverissimo East End della capitale.
La zona di Whitechapel era tristemente rinomata per i suoi quartieri degradati, abitati da operai ma anche da molti delinquenti e prostitute, le vittime preferite di quel criminale che ben presto fini’ sulle prime pagine dei giornali e divenne il caso irrisolvibile per i detective di Scotland Yard, a partire dall’ispettore Frederick George Abberline, interpretato da Johnny Depp nel film ‘La vera storia di Jack lo squartatore’. La pellicola del 2001 e’ una delle tante che insieme a libri e documentari cercano di far luce su questa vicenda che si perde nelle leggendarie nebbie londinesi.
Compito a dir poco arduo: nemmeno sul numero di vittime e’ stato mai trovato un accordo, e ci sono versioni contrastanti. Alla mano di Jack The Ripper vengono attribuiti con sicurezza gli omicidi di cinque donne nell’East London, fra l’agosto e il novembre del 1888. Ma secondo molti il killer ha proseguito anche oltre, eliminando altre quattro donne sempre nella stessa zona. C’e’ anche chi pensa che Jack non si sia fermato alla sola Londra ma abbia viaggiato e colpito anche in altri Paesi, perfino in Nicaragua e Giamaica.
C’e’ chi dice che a uccidere con selvaggi tagli alla gola e poi a smembrare le sue vittime sarebbe stato un medico americano, Francis Tumblety. Un rispettabile dottor Jekyll che all’improvviso si trasformava in un mostruoso Mister Hyde. Secondo un libro apparso nel 1995, il dottor Tumblety assomigliava in modo impressionante all’unico identikit di Jack lo squartatore e, guarda caso, a Londra le mortali aggressioni contro le prostitute cessarono subito dopo la sua scomparsa oltre Oceano ed episodi simili avvennero qualche anno piu’ tardi in Nicaragua e Giamaica, dove il medico americano – che vantava una ricca collezione di uteri sotto spirito – fece dei viaggi.
La lista dei sospetti dei crimini efferati commessi nella Londra vittoriana sotto quello pseudonimo e’ lunghissima, spaziando da un marinaio, ad un macellaio, un mercante, persino ad un esponente della famiglia reale, forse ad uno degli ultimi stadi degenerativi della sifilide. Ma si e’ parlato anche di James Kelly, un uxoricida in fuga dal manicomio quando nel 1888 si verificarono gli omicidi. Sulle tracce di Jack The Ripper si sono messi i migliori investigatori di Scotland Yard e del mondo e negli ultimi anni anche la scrittrice Patricia Cornwell, che voleva ricorrere alla prova del Dna, tecnica tanto usata nei suoi gialli. Ma i risultati sono stati sempre deludenti.
Fatto sta che Jack ha attratto negli anni tanti curiosi nelle vie un tempo malfamate di Londra che oggi invece sono il cuore della sua ‘movida’. Il pub Ten Bells a Whitechapel, dove la leggenda dice che andassero le prostitute vittime del killer, e’ meta di molti turisti. Il celebre assassino, e’ emerso di recente, potrebbe anche aiutare gli acerrimi nemici di Scotland Yard a raccogliere fondi per le malandate casse della forza di polizia. Si sta pensando infatti di creare un museo criminale della Met Police, che come suoi ‘pezzi forti’ potrebbe avere lettere e prove legate ai casi irrisolti del misterioso assassino.