Gb, cinque donne morte per disturbi alimentari. Medico: “Tragedia evitabile, cure errate”

di Caterina Galloni
Pubblicato il 24 Settembre 2019 - 07:13 OLTRE 6 MESI FA
Gb, cinque donne morte per disturbi alimentari. Medico: "Tragedia evitabile, cure errate"

Una giovane donna con un disturbo alimentare (foto ANSA)

LONDRA – “Una tragedia evitabile”: così un medico legale britannico ha commentato la morte di una delle cinque donne che soffrivano di disturbi alimentari e ritiene che tutti i decessi siano da collegare alle cure errate ricevute. La morte di Averil Hart, 19 anni, Amanda Bowles, 45 anni, la Madeline Wallace, 18, Emma Brown, 27 e Maria Jakes, 24 ora sono oggetto d’indagine da parte del coroner Sean Horstead.

Secondo quanto riferito, tutte e cinque le donne erano in cura al Cambridge and Peterborough NHS Foundation Trust e sembra che il servizio avesse avuto “significative difficoltà” a reclutare specialisti nel trattamento dei disturbi alimentari. Lo scorso novembre, il trust ha innalzato la soglia per l’accettazione dei consulti solo a persone con “gravi” disturbi alimentari o che necessitano di un trattamento “prioritario”. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza, poiché si diceva che un numero elevato di pazienti fosse in attesa, un “periodo di tempo considerevole tra il processo di valutazione e l’inizio del trattamento”.

Averil Hart, deceduta nel 2012, era stata seguita ma in meno di tre mesi aveva perso 12 kg, quasi un terzo del suo peso, ed era crollata nell’aula universitaria.  L’Ombudsman, il difensore civico, ha affermato che da parte del trust, non c’è stato un programma solido o esplicito nel dare segnali di allarme nel caso la salute della 19enne fosse peggiorata e quali azioni avrebbero dovuto essere eventualmente intraprese. Ha inoltre ritenuto responsabile il trust per non aver assicurato una “sorveglianza adeguata” che avrebbe notato un peggioramento delle condizioni della giovane. Nick Hart, padre di Averil, sostiene che le cure del SSN nei confronti della figlia sono state da “terzo mondo”:”Hanno lasciato che una paziente ad alto rischio fosse costretta a cavarsela da sola”.
Le altre quattro donne sono morte tra settembre 2017 e settembre 2018.

Simon Brown, padre di Emma ha dichiarato: “Clinici, medici di base, istituzioni private e potremmo andare avanti, la gestione di questa malattia è fallimentare e di conseguenza le persone muoiono”. Un portavoce del Cambridge e Peterborough NHS Foundation Trust ha detto al Sunday Telegraph che la morte di qualsiasi paziente è una “tragedia” e aggiunto che il medico legale non ha ancora presentato “risultati, decisioni o conclusioni riguardo a una delle cinque indagini per non parlare di eventuali collegamenti definitivi tra loro”.

Fonte: Daily Mail