PALERMO – Bimbi contesi tra genitori separati di nazionalità diverse, narcotizzati e rapiti su ordine del padre o della madre: a gestire questo racket di piccoli con base a Capaci (Palermo) sette persone, arrestate dai carabinieri, tra cui una ex atleta russa, Larysa Moskalenko, bronzo a Seul nel 1988 e titolare di una società di noleggio di barche di lusso a Palermo. Sarebbe stata lei a mettere a disposizione imbarcazioni e skipper per il traffico di minori.
L’organizzazione, guidata da un norvegese, avrebbe agito in Tunisia, Cipro, Egitto e Libano. Tra i sette arrestati dai carabinieri ci sono anche alcuni veterani dei corpi speciali delle Forze Armate di diversi Paesi, secondo gli inquirenti “disposti a mettere le proprie capacità operative al servizio di chiunque fosse disposto a pagarli abbastanza profumatamente.
Secondo quanto scrive il Corriere del Mezzogiorno, per sequestrare i bambini i sette usavano anche armi, spray urticanti, narcotizzanti, fascette per immobilizzare e un taser. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al compimento di vari reati tra cui tratta di persone; sequestro di persona e sottrazione e trattenimento di minore all’estero.
Ogni rapimento avveniva dopo che il giudice aveva affidato il figlio al genitore del Paese di residenza della famiglia. A quel punto l’altro genitore si rivolgeva all’organizzazione, che aveva anche un sito internet, e pagava decine di migliaia di euro pur di riavere il figlio, anche mettendo in pericolo la vita del piccolo. A quel punto entravano in azione i sette che, in parte sulle barche di Moskalenko, trasportavano i bambini fino a destinazione.
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