Giappone, la nube radioattiva arriva in Italia: nessun allarme

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’allarme non c’è, ma l’attenzione sì: l’arrivo della nube radioattiva proveniente dal Giappone che tra dovrebbe arrivare in Italia è infatti seguito attentamente dagli esperti. A informare dell’arrivo delle radiazioni in Italia sono alcune agenzie europee specializzate nella rilevazione della radioattività.

“Quantità minime delle radiazioni provenienti dalla centrale di Fukushima sono già arrivate in Europa, ed entro un paio di giorni dovrebbero raggiungere l’Italia, rimanendo però ben al di sotto dei livelli di allarme”, hanno spiegato.

Una notizia confermata dall’agenzia francese per la sicurezza nucleare, secondo cui piccole quantità di ioduro radioattivo proveniente da Fukushima, da mille a 10mila volte inferiori a quelle giunte da Chernobyl, dovrebbero raggiungere la Francia oggi 23 marzo, e poi estendersi verso sud nei giorni successivi.

Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha subito rassicurato gli italiani: “l’eventuale arrivo in Italia di correnti d’aria provenienti dal Giappone non presenta alcun rischio per la salute. Se anche le correnti dovessero trasportare sull’Italia particelle radioattive provenienti dalla centrale di Fukushima – prosegue – si tratterebbe comunque di quantità infinitesimali, estremamente diluite, che oggi siamo in grado di rilevare grazie agli strumenti sofisticati di cui disponiamo, ma che non avrebbero alcun effetto sulla salute. Si tratterebbe infatti di valori bassissimi, largamente inferiori alle dosi di radioattività naturale”.

Pronto all’arrivo della nube è l’Ispra: “la rete di strumenti che monitorano la presenza di radiazioni nell’aria – afferma il responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell’Ispra, Giancarlo Torri – è già stata rafforzata nei giorni scorsi, ed è pronta a captare qualsiasi anomalia si dovesse presentare nei prossimi giorni”.

Secondo Torri, se anche eventuali tracce di radiazione dovessero arrivare sarebbero in quantità non pericolosa per l’uomo, e anzi difficile da registrare persino per gli strumenti: “Gli isotopi rilevati sono iodio e cesio – precisa Torri – e arriverebbero estremamente diluiti, al limite della concentrazione che sono in grado di rilevare gli strumenti che utilizziamo, e comunque non pericolosi per la salute”.

Anche il climatologo dell’Enea, Vincenzo Ferrara, non crede che la nube porterà radiazioni superiori al fondo naturale, cioè al livello normalmente presente sulla Terra. “Se, a seguito dell’arrivo della nube, le radiazioni in Italia rimarranno pari al fondo naturale, cioé al livello normalmente presente sulla Terra – osserva – non ci sarà alcun problema. Se però saranno superiori, allora o in Giappone c’è stato un cataclisma, con la radioattività che è arrivata alle quote della media troposfera, oppure c’è stato un altro incidente in Europa di cui nessuno ha avvisato”. Ferrara ricorda anche che Stati Uniti e Canada, attraversati dalla nube radioattiva, “hanno rilevato solamente livelli pari al fondo naturale”.