Passano, distruggono, uccidono anche… sono i “black bloc della crisi greca”

Pubblicato il 6 Maggio 2010 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA

“Kill the Cops”, “A testa alta, così vedremo il cielo”, “Dal sangue verrà la bellezza”. Questi gli slogan dei koukouloforoi, gli incappucciati che mercoledì mattina sono usciti dai vicoli chiusi tra il Politecnico e la facoltà di Giurisprudenza, il perimetro di Exarchia ad Atene.

Sono i “Black Bloc della crisi” che stanno agitando le proteste in Grecia. Proteste diventate sanguinarie dopo la morte di 3 persone per un incendio ad una banca avvenuto nella giornata di mercoledì, la più dura per la Grecia.

“E’ iniziata la rappresaglia a Exarchia”, scrive in diretta Indymedia, voce di quelli “contro”. Mercoledì pomeriggio la polizia ha cercato qui le tracce dei black bloc, il “blocco nero” che ha appiccato il fuoco alla banca Marfin Egnatia e a due edifici governativi. Exarchia è sempre sotto osservazione delle autorità, anche se dal dicembre 2008 intorno al quartiere è stato creato un vero e proprio cordone permanente di polizia.

Non passa mese senza piccoli attentati dinamitardi rivendicati da gruppi anarchici e insurrezionalisti che colpiscono banche, ministeri, supermercati, commissariati, anche chiese.

Negli ultimi mesi però il livello della violenza si è alzato. Sono spuntate nuove sigle, che hanno rivendicato azioni mirate, anche omicidi. “Lotta Rivoluzionaria”, sulla lista dei gruppi terroristici dell’Ue e considerata erede della storica organizzazione “17 novembre”, ha ucciso un poliziotto.

Un altro gruppo, “Cospirazione delle Palle di Fuoco”, ha firmato l’omicidio di un deputato del Pasok. Ci sono gruppi anche di estrema-destra, come le “Forze patriottiche della polizia”, che hanno attaccato un centro di accoglienza per gli immigrati.

Loro, i black bloc, ci sono sempre stati, dove c’è agitazione loro intervengono in massa, anche se da tempo non si facevano vedere. La paura però c’è sempre stata, specie ora ch la Grecia è sull’orlo del baratro.

Nel paese ellenico infatti si è parlato di “cellule dormienti”, veri e propri nuclei di insurrezionalistri pronti ad agire. I black bloc della crisi però sono spietati, passano, distruggono, se poi la situazione è come quella greca, uccidono anche.