Grecia fa a turisti italiani quel che Regioni fanno a turisti italiani…del Nord

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 1 Giugno 2020 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA
Grecia fa a turisti italiani quel che Regioni fanno a turisti italiani...del Nord

Grecia fa a turisti italiani quel che Regioni fanno a turisti italiani…del Nord (foto ANSA)

ROMA – Grecia fa a turisti italiani, cosa mai fa la Grecia ai turisti e viaggiatori italiani?

Grecia fa a turisti italiani niente meno che quel che Regioni italiane fanno o vogliono fare a turisti italiani…del Nord.

Grecia apre con cautela e controlli i suoi confini. Per giugno e solo per giugno Grecia sottopone a controlli sanitari i turisti e viaggiatori che arrivano dall’area di Parigi, di Madrid, praticamente da tutta la Gran Bretagna e da Lombardia, Veneto, Piemonte, insomma l’Italia del Nord. La logica della misura greca non è quella delle nazionalità, ma quella delle aree europee a maggior circolazione e incidenza di contagio.

Controlli sanitari all’arrivo in Grecia a seconda da dove si arriva: una misura prudenziale, una misura motivata. Una misura che la Grecia prende sapendo di rimetterci una quota di turismo internazionale di cui campa (nessuno a giugno partendo dalle aree segnalate andrà a farsi una vacanza che comincia con tampone e successiva quarantena). Una misura razionale in un paese che non ha struttura sanitaria per gestire eventuale impennata di contagi e ricoveri.

Senza misura, scompostamente senza misura la reazione italiana. Che si riassume più o meno così: Grecia infame, non ci avrai più. Un’0rgia di retorica neanche nazionalistica quanto familistica. Una cascata e un gorgoglio di parole offese e guerriere, un revival di uno spezzeremo le reni alla Grecia assolutamente doc.

C’è tutta la peggio ed eterna italianità nel novello spezzeremo alla Grecia: la teatralità, la sbruffoneria, la lacrima lagnosa, il petto in fuori, il doppio peso, la doppia verità, la prepotenza faziosa e, su tutto, l’ignoranza. Ignoranza dei fatti come programma di vita.

La Grecia, additata come infame, traccia per qualche settimana i turisti che le dovessero arrivare in casa da zone ad alta incidenza contagio. 

Fa quello che noi avremmo voluto fare ma non siamo stati capaci di fare (App Immuni et similia).

Fa quello che Sardegna, Sicilia, Toscana, Puglia, Campania e Lazio annunciano e tenteranno di fare: controllare turisti e viaggiatori che arrivano da Nord Italia.

In qualcuna di queste Regioni si chiederà a chi viene dal Nord di segnalare il suo arrivo. In modo, nel malaugurato caso di infezione, da poter risalire alla catena dei contatti. Logico, razionale, fattibile, utile.

Qualche altra Regione ha favoleggiato e favoleggia di certificati no covid da mettere in valigia. Non esistono, il certificato no covid è una balla, una illusione, una trovata pubblicitaria per propagandare la propria Regione come no covid nella caccia al turista.

I greci sono stati e sono più seri, niente sceneggiate e niente certificati immaginari. Hanno detto agli italiani e agli europei tutti: per le vacanze aspettiamo in altro mese. Noi italiani, con coerenza con la velenosa, avvelenata, bugiarda e stravolta vita pubblica, abbiamo quindi detto: greci infami!

Infami se vogliono controllare ai loro confini gli immacolati italiani.

Se invece a controllare ai confini gli italiani del Nord sono gli altri italiani, allora va tutto bene, anzi applausi e consensi.