Vendesi ippodromi, spiagge, isole: i “saldi” della Grecia per salvarsi dal crac

Pubblicato il 22 Aprile 2011 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – Grecia vendesi per salvarsi dal crac. Atene ha deciso di vendersi tutto (o quasi): ippodromi e scommesse ippiche, ma pure le ricchissime lotterie nazionali, i monopoli di gas, luce e telefono e una valanga di terreni pubblici, spiagge e isole comprese. Partono i saldi di Stato, obiettivo: raccogliere 50 miliardi entro il 2015 per pagare i creditori e salvarsi dalla bancarotta. Che, per inciso, danneggerebbe anche l’Europa intera.

La Grecia allo stato attuale è sommersa da 325 miliardi di debiti. Per ora e fino al giugno del 2012 ci saranno i soldi dell’Ue e della Fmi a garantire il funzionamento dello Stato. Ma dopo sarà il baratro se Atene non riuscirà a ripianare il debito. E le aspettative non sono delle più rosee. L’economia è al palo (-3% nel 2011), la disoccupazione è salita al 15%, i tassi sui titoli di Stato a due anni sono al 20%. I più pessimisti dicono che in pochi mesi anche i soldi dell’Ue non basteranno più a salvare la Grecia dal crac.

E allora George Papandreou ha deciso di giocare l’ultima carta: vendersi tutto il vendibile, giocare su ciò che di più bello la Grecia offre e provare così a trovare i soldi per fare cassa. Cero, ci sono le privatizzazioni, che comunque non piacciono ai greci, ma non basteranno per trovare i 25 miliardi necessari per finanziare il debito. E allora al via i saldi: isole, terreni, lotterie verranno vendute ai migliori offerenti.