Hitler, nuove rivelazioni sui suoi vizi: “Gusti da depravato..”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Giugno 2016 - 12:48| Aggiornato il 4 Ottobre 2017 OLTRE 6 MESI FA
Hitler, nuove rivelazioni sui suoi vizi. E chi ne parlava...

Hitler, nuove rivelazioni sui suoi vizi. E chi ne parlava…

LONDRA – Hitler era un maniaco e per gli psicologhi della Cia, la centrale di spionaggio Usa, aveva gusti davvero depravati. Questa è l’ultima delle rivelazioni sulla vita intima e segreta di Adolf Hitler, dominato, secondo gli spioni americani, da nauseabondi feticci sessuali, coinvolgendo anche la nipote nella pratica.

Un profilo psicologico compilato dalle spie americane ha rivelato che il Fuhrer era coprofago – ovvero otteneva piacere sessuale attraverso le feci. Ha più volte obbligato la nipote Geli Raubal a praticare atti sessuali inquietanti.

Di recente si era detto che il Fuhrer avesse il pene molto piccolo e un solo testicolo. Ora è stato diffuso un nuovo rapporto chiamato “Un’analisi psicologica di Adolf Hitler: la sua vita e la leggenda”, compilato dalla agenzia di intelligence degli Stati Uniti.

L ‘autore del rapporto, il dottor Walter C. Langer, ha scoperto il bizzarro feticismo del leader nazista dopo la raccolta di prove da alcuni informatori, come segnalato dal “The Daily Star”.

Langer ha detto:

“Non dobbiamo supporre che Hitler gratificasse spesso la sua strana perversione. I pazienti di questo tipo raramente lo fanno e nel caso di Hitler, è altamente probabile che egli abbia permesso a se stesso di spingersi così oltre solo con la nipote, Geli. La pratica di questa perversione rappresenta le profondità più basse di degrado”.

Geli Raubal venne trovata morta poco dopo aver ammesso di essere stata coinvolta in queste sessioni sessuali. Venne uccisa dalla pistola di Hitler, ma per la polizia tedesca il suo decesso fu un suicidio. Aveva però confessato le fanstasie ad un amico del Fuhrer, Otto Strasser, che fu costretto a fuggire dal Paese, si crede, perché Hitler sospettò che il suo segreto fosse stato svelato.

Il documento sostiene che anche Ernst Rohm, capo delle camicie brune naziste, durante una serata di bisboccia commentò le fantasie sessuali hitleriane. Venne ucciso poco dopo durante la “notte dei lunghi coltelli”, nel 1934, durante un’epurazione dei capi delle SA che avevano fatto arrabbiare il Fuhrer.

La relazione venne successivamente trasformata in un libro intitolato “La mente di Adolf Hitler: il rapporto segreto al tempo di guerra”, dove si riferiscono anche le rivelazioni della star del cinema tedesco Renate Muller, che rivelò di essere stata obbligata da Hitler a picchiarlo mentre lui giaceva raggomitolato a terra. Venne in seguito trovata morta, si era suicidata.