Hitler e svastiche in caserma: 431 militari tedeschi filo-nazisti indagati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Aprile 2018 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA
Hitler e svastiche nelle caserme tedesche: 431 militari filo-nazisti indagati

Hitler e svastiche nelle caserme tedesche: 431 militari filo-nazisti indagati

ROMA – Inneggiano a Hitler, disegnano svastiche sulle pareti della caserma, si divertono al telefono con irripetibili battute xenofobe, cantano cori nazisti quando si riuniscono.

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Una inchiesta parlamentare in Germania ha sollevato uno scandalo che coinvolge l’esercito tedesco. E’ venuto alla luce un preoccupante aumento di militari che aderiscono a gruppi di estrema destra e che condividono idee razziste, antisemite, totalitarie. Finora sono 431 i militari finiti sotto indagine. Rispondendo all’interpellanza parlamentare promossa da Die Linke (partito a sinistra della Spd) il ministro della Difesa ha svelato i risultati dell’inchiesta interna del controspionaggio dell’esercito (Mad).

Che ha anche intercettato al telefono i sospetti, sorpresi a condividere con entusiasmo orribili facezie improntata all’odio razziale. Su La Stampa è pubblicato uno stralcio di quelle conversazioni, di militari in procinto di essere inviati in una missione di pace in Africa: parole che spiegano tutto: “Adesso ci facciamo vaccinare contro la febbre gialla e poi andiamo in Mali e spariamo ai negri fino a fargli saltare le teste”.

Dopo il caso venuto alla luce nell’aprile del 2017, quando l’ufficiale della Bundeswehr Franco A. fu arrestato dagli inquirenti per aver preparato un attentato dinamitardo contro immigrati stranieri, la Ministra avviò una campagna di epurazione tra le fila dell’esercito volta a neutralizzare gli elementi neonazisti ed estremisti. La Ministra criticò in quell’occasione anche alcuni generali che secondo lei avevano contribuito a minimizzare e insabbiare il fenomeno. Ursula von Der Leyen ordinò un’inchiesta interna e incaricò i servizi segreti militari a tenere sotto controllo le attività dell’estrema destra neonazista. (Walter Rahue, La Stampa)