Imam Colonia: metterlo alla porta con la boccetta di profumo

Imam Colonia: metterlo alla porta con la boccetta di profumo
Imam Colonia: metterlo alla porta con la boccetta di profumo

ROMA – Imam a Colonia si pronuncia sulle violenze perpetrate contro le donne la notte di Capodanno e dà la colpa a loro, le vittime, non agli stranieri, i colpevoli: meglio accompagnarlo alla porta, ricacciarlo nelle sue tenebre. Massimo Gramellini in poche ma chiare righe nella sua rubrica quotidiana su La Stampa spiega perché opinioni come quella dell’Imam non possono avere cittadinanza in Europa.

La donna di Colonia potrà essere provocante, ma non è provocatoria. Si prende la libertà che il suo mondo le consente. E il suo mondo gliela consente in quanto libertà condivisa, che migliora la qualità del vivere di tutti. È una conquista recente, parziale, ancora molto fragile e proprio per questo non trattabile. Chi non è disposto ad accettarla va accompagnato alla porta con una boccetta di profumo come ricordo. (Massimo Gramellini, La Stampa).

L’Imam Sami Abu-Yusuf non si stupisce delle violenze e delle aggressioni, “quelle donne, il loro modo di vestire era inadeguato, erano mezze nude e avevano messo il profumo”, niente meno. Ci stupiamo ancor meno noi osservatori sapendo che la moschea sotto la sua guida è di ispirazione salafita, una versione medievale di intendere l’Islam. Ci ha messo un mese per trovare l’assurda giustificazione dei maschi “irrisolti e frustrati” (Gramellini), una distanza temporale, in termini mediatici, che lo ha presumibilmente salvato da una pedata risolutrice fuori dai confini dell’umanità.

 

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