Londra: St. Paul, se la cattedrale chiude per “eccesso di indignati”
La cattedrale di St. Paul potrebbe dover chiudere i battenti al pubblico a causa del campo di protesta degli indignati britannici spuntato nelle sue vicinanze sabato scorso. Il problema, a quanto pare, sta nella ”natura” dell’occupazione e nell’aumento dei partecipanti. Troppi, insomma.
”La crescita dei numeri – si legge in un comunicato della grande chiesa intitolato ”E’ ora che il campo di protesta se ne vada?” – sta ora mettendo a rischio la vita della Cattedrale”.
Le autorità dubitano che St. Paul possa continuare a restare aperta per le migliaia di fedeli, turisti e scolari che la visitano ogni settimana. ”Le conseguenza della chiusura della Cattedrale non possono essere prese alla leggera”.
Dopo aver ”benedetto” la protesta, per le autorità di St. Paul è dunque una mezza inversione di tendenza. Il ristorante e il negozio di souvenir hanno d’altra parte dovuto chiudere a causa della riduzione nel numero dei turisti – e i maligni già puntano il dito contro il dio denaro.
Gli attivisti di Occupy London Stock Exchange hanno ribadito che lanceranno una raccolta fondi per ”compensare” le perdite della Cattedrale ma di levare le tende – letteralmente – non ci pensano proprio.