Ines vince la sua battaglia, avrà un figlio con lo sperma congelato del marito morto, il tribunale le dà ragione

Pubblicato il 7 Maggio 2010 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

Ines S.

Una giovane vedova tedesca, Ines S. di 29 anni, ha ottenuto oggi da un tribunale di Rostock (Germania) il diritto di mettere al mondo un figlio usando i suoi ovuli conservati insieme con gli spermatozoi del marito, poco prima della sua morte in un incidente motociclistico. In Germania in base alla legge per la tutela degli embrioni è proibito fecondare artificialmente un ovulo femminile usando sperma maschile dopo la morte del donatore.

La coppia, che fino a quel momento non aveva figli, aveva depositato all’inizio del 2008 in una clinica specializzata nove ovuli femminili e sperma maschile, da usare per la fecondazione artificiale. Pochi mesi dopo però l’uomo era morto in un incidente di moto e quando la donna aveva chiesto alla clinica di darle ovuli e sperma per andare in Polonia, dove sarebbe stato possibile procedere alla fecondazione artificiale, si era vista apporre un rifiuto.

In prima istanza un tribunale civile di Neubrandeburg (Germania) aveva dato ragione alla clinica, oggi invece la Corte di Rostock ha riconosciuto il diritto della donna a usare lo sperma del marito. I giudici hanno ribadito che è penalmente punibile chi feconda artificialmente ovuli femminili con spermatozoi di un morto. Nel caso in questione però, ovuli e spermatozoi erano stati congelati insieme già prima della morte del marito, anche se ancora non si era formato un embrione.