Inghilterra, la guida della Chiesa Anglicana contro il bullismo di genere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Novembre 2017 - 07:17 OLTRE 6 MESI FA
chiesa-anglicana

Inghilterra, la guida della Chiesa Anglicana contro il bullismo di genere

LONDRA – I bambini britannici, fino a 5 anni, a scuola dovrebbero essere liberi di indossare la tiara o il tutù senza per questo diventare oggetto di critiche o subire commenti di scherno da parte di insegnanti e compagni: è la guida della Chiesa Anglicana contro il bullismo di genere.

La guida è per le 4.700 scuole del CofE e invita a non far indossare agli studenti, uniformi che “creano difficoltà a chi è trans”.

Ciascun allievo, dovrebbe poter essere libero di esplorare chi realmente è, anche se ciò comporta indossare vestiti particolari o non utilizzare quelli del genere a cui si appartiene.

In particolare i bambini della scuola materna e delle primarie, dovrebbero essere liberi di sperimentare la creatività, senza timore del giudizio o derisioni e indossare se credono, il tutu, la tiara, i tacchi o il mantello da supereroe.

Ma non solo, ci sono istruzioni su come segnalare il bullismo, inclusi dei moduli di esempio sui quali gli insegnanti potranno indicare il presunto bullo e la sua vittima e descrivere l’accaduto, inclusi i soprannomi offensivi, trollare sui social media o gesti offensivi.

Già tre anni fa la Chiesa d’Inghilterra aveva dato alcuni consigli per evitare discriminazioni omofobiche, ma ora la guida riguarda anche altri tipi di bullismo come quello transfobico e bifobico.
Fermo restando che l’insegnamento ufficiale della CofE è che il sesso gay è peccato e che i membri del clero non dovrebbero intrattenere rapporti sessuali con una persona dello stesso genere. Il matrimonio, sostiene la Chiesa deve continuare a essere un’unione tra un uomo e una donna.

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha dichiarato che la guida si propone come strumento per diffondere nelle scuole il messaggio cristiano “dell’amore, della gioia e dell’umanità senza eccezione o esclusione”, nessuno dovrebbe essere considerato “uno stereotipo o un problema”.
A Bristol, nel frattempo, alcune drag queen sono andate in una scuola materna per insegnare ai bambini l’importanza della tolleranza Lgbt. Ma la psicoterapeuta infantile Dilys Daws, teme che l’esperimento possa creare confusione nei piccoli rispetto alla loro identità sessuale.