Isis, anche la Svizzera a rischio attentati

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2015 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
Isis, anche la Svizzera a rischio attentati

(Foto d’archivio)

BELLINZONA – Il terrorismo islamico spaventa anche la Svizzera. Obiettivo dei terroristi, secondo alcuni esperti intervistati dai quotidiani del Ticino, potrebbe essere il tunnel del Gottardo, galleria di 16 chilometri con una sola corsia per senso di marcia che collega il Cantone di Uri a quello del Ticino.

Che la Confederazione elvetica sia in allerta lo dimostra il fatto che dal 2011 i servizi segreti svizzeri conservano i dati personali dei passeggeri che arrivano da Paesi ritenuti a rischio terrorismo. Nei database ci sono nomi, cognomi, data di nascita e nazionalità di persone arrivate dagli aeroporti di Istanbul, Pristina, Mosca, Dubai, Nairobi, Casablanca e Marrakesh, riferisce il Giornale del Popolo. 

E’ di questi giorni la notizia che restano in carcere tre cittadini iracheni, presunti simpatizzanti dello Stato islamico (Isis), arrestati a fine marzo 2014 su ordine del Ministero pubblico della Confederazione. I tre sono sospettati di aver pianificato un attacco terroristico da compiersi in Svizzera o negli Stati Uniti. Secondo il Tribunale penale federale di Bellinzona i tre uomini avrebbero appoggiato il gruppo terroristico “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” (Isil) avevano intenzione di utilizzare esplosivi o gas tossici “con intento delittuoso”.

Gli esplosivi, in particolare, in Svizzera oltre al tunnel del San Gottardo potrebbero essere anche sulle le linee ferroviarie e nei treni ad alta velocità, già oggetto in passato di attentati o tentati attentati (come in Spagna e in Francia).

“La protezione della rete ferroviaria è stata imperdonabilmente trascurata qui in Svizzera, così come in tutta Europa, ha detto al quotidiano online 20 minuti Abert A. Stahel, docente per gli studi strategici all’università di Zurigo. Secondo: la Germania sarebbe nel mirino dei terroristi, in quanto lì sarebbero state rese attive cellule di organizzazioni terroristiche provenienti dal Pakistan e dall’Afghanistan. Se i terroristi volessero giocare un brutto scherzo  alla Germania di conseguenza anche la Svizzera sarebbe in pericolo”.

I rischi per la Germania sono stati evidenziati anche da alcune conversazioni telefoniche tra due componenti di alto livello di Al Qaeda intercettate dai servizi segreti americani. Anche in Svizzera, in ogni caso, il professore sostiene che

 

“bisogna potenziare la presenza dei poliziotti. Le zone strategiche devono essere controllate continuamente. La videosorveglianza deve essere rafforzata. E inoltre è necessario sapere che la rete ferroviaria è solo uno dei tre obiettivi dei terroristi”.