Islanda, la vita ai piedi del vulcano che sputa lapilli grossi come macchine

Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 13:22 OLTRE 6 MESI FA

Un'immagine della nube vulcanica

C’è un piccolo villaggio islandese, Hvollsvollur, dove gli abitanti vivono il caos generato dalla nube vulcanica in prima persona. E per loro il problema non è, come nel resto del mondo, legato ai voli aerei cancellati, alle code negli aeroporti, ma il rischio  che un lapillo vulcanico grosso come una macchina possa cadere sul tetto di casa. Per ora nel villaggio e nelle zone circostanti il vulcano ha “regalato” agli abitanti uno strato di polvere nera e sottilissima che si posa ovunque.

Nel villaggio di Vik, proprio sotto il vulcano che borbotta, nuvole di cenere e lampi nel cielo sono ormai un’abitudine. La gente da queste parti tutti i giorni fa esercitazioni per la fuga generale: si calcola che alla lava del vulcano siano sufficienti 8 ore per raggiungere i centri abitati.

Ma una buona notizia c’è: il vulcano attira curiosi e da quando sono ripresi i voli dall’Europa non si contano più i naturalisti e i vulcanologi, insieme a semplici turisti, venuti fin qui. “E’ una meraviglia”, sostiene Maddalena, italiana di Trento di 22 anni. Lei non è una turista, ma da queste parti ci si è trasferita dopo aver vinto una borsa di studio Erasmus ed essersi innamorata di questo Paese.

Il via vai di turisti è considerata una benedizione dagli abitanti. In un paese in ginocchio dopo la crisi, dove le 3 banche principali sono sull’orlo del fallimento, forse il vulcano potrebbe rivelarsi una sorprendente e inaspettata risorsa economica.