Jacobus Van Nierop, dentista degli orrori, condannato 8 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Aprile 2016 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA
Jacobus Van Nierop, dentista degli orrori, condannato 8 anni

Jacobus Van Nierop, dentista degli orrori, condannato 8 anni

ROMA – All’anagrafe si chiama Jacobus van Nierop. Ma per chiunque sia passato sotto i suoi ferri è semplicemente “il dentista degli orrori”, l’uomo che ha orrendamente mutilato le bocche di almeno 120 pazienti. Lo ha fatto per piacere sadico, attraendo ignari pazienti nel suo studio, estraendo denti sani, causando volutamente infezioni e ferite. Ora, finalmente, il dentista degli orrori è finito in cella. Condannato. E in cella dovrà restarci, come racconta Il Messaggero, per ben 8 anni.

Il tribunale di Nevers, nella Francia centrale, lo ha condannato a otto anni di reclusione per aver mutilato le bocche di circa 120 persone. Van Nierop, 51enne di nazionalità olandese, aveva trasformato il suo studio dentistico nella cittadina di Chateu-Chinon in una sorta di camera delle torture nella quale «traeva piacere» nel provocare orribili lesioni ai malcapitati che gli capitavano a tiro. Nel corso del processo, riporta la Bbc, i giudici hanno ascoltato le testimonianze delle sue vittime, che hanno raccontato di mandibole fratturate, ascessi e setticemie provocate dal dentista che, dopo averli anestetizzati, si accaniva su di loro praticando estrazioni non necessarie e ogni sorta di procedure «inutili e dolorose». Van Nierop, ha detto il pubblico ministero durante il processo, non solo truffava le assicurazioni dei suoi pazienti eseguendo interventi inutili, ma provava un autentico «piacere nel provocare dolore».

L’arresto e il processo.

Il 51enne ormai ex dentista venne arrestato nel 2103. Fuggito in Canada, era stato nuovamente arrestato in base a un mandato di cattura internazionale. Il tribunale lo ha anche radiato dalla professione medica e multato per 10.500 euro. Durante il processo, van Nierop ha ammesso le sue responsabilità, spiegando di «non avere interesse per le persone» e rispondendo con laconici «no comment» alle domande degli avvocati e dei giudici.