Jill Dando, un delitto (ancora) irrisolto: chi uccise la giornalista inglese?

di Caterina Galloni
Pubblicato il 28 Marzo 2019 - 06:55| Aggiornato il 24 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Jill Dando era una giornalista e conduttrice televisiva inglese, un volto noto nel Regno Unito del programma tv Crimewatch della BBC: fu uccisa a colpi d’arma da fuoco a soli 37 anni davanti alla sua abitazione il 26 aprile 1999 ed è un delitto ancora oggi irrisolto. Tra le varie teorie che aleggiano sul suo omicidio c’è quella che sostiene sia stata una vendetta per la partecipazione della Gran Bretagna alla guerra in Kosovo nel 1999. 

Il Daily Mail ha avvicinato il serbo Milan Mitrovic, uno pseudonimo concordato in cambio della sua testimonianza: nel corso di vari incontri con il reporter del tabloid britannico, il 60enne ha ammesso di saper usare una pistola ed ha confermato di essere stato interrogato da Scotland Yard con l’accusa di essere il misterioso sicario che ha sparato alla star della BBC. Inizialmente Mitrovic era seccato del contatto, aveva consigliato al giornalista di “emigrare”, parole dette da un uomo che ha scontato quattro pene detentive e commesso la prima rapina a mano armata di un ufficio postale all’età di 17 anni.

Ma il reporter ha insistito “perché Mitrovic è unico”, è la personificazione della teoria sulla guerra del Kosovo. La linea d’indagine serba consisteva nel portare l’MI5 e l’MI6 nell’Operazione Oxborough, il nome in codice della polizia per l’indagine sull’omicidio di Dando. Tra i circa 1.400 nomi di possibili sospetti raccolti da varie fonti, circa due dozzine erano di origine jugoslava. Nomi valutati dalla sezione speciale e dai servizi di sicurezza per conto della squadra omicida.

Gli investigatori avevano perfino interrogato un uomo che sosteneva di essere un membro di un gruppo chiamato Mano Nera, lo stesso nome usato quasi un secolo prima dai nazionalisti serbi che assassinarono l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria, scatenando la prima guerra mondiale. Attraverso nuove testimonianze, attingendo informazioni da documenti della polizia e giudiziari precedentemente non disponibili e da altri report ufficiali, il Daily Mail ha ricreato gli eventi importanti del giorno in cui è morta la Dando.

La sera del 6 aprile 1999, Jill Dando stava per presentare una trasmissione su BBC1 per conto del Disaster and Emergency Committee’s Kosovo Crisis Appeal. “Nel fine settimana di Pasqua siamo tutti consapevoli della crisi umanitaria nei Balcani, migliaia di persone dal Kosovo hanno lasciato le case e sono arrivate ai confini dei paesi limitrofi. E’ un esodo massiccio, si tratta di circa 600.000 persone”, diceva il suo script. 

Una tragedia umanitaria frutto di una pulizia etnica da parte delle forze armate per lo più serbe contro la popolazione albanese della provincia del Kosovo. L’appello della Dando fece raccogliere 54 milioni di sterline. L’Occidente non era preparato a vedere un’altra tragedia nei Balcani. Il 24 marzo, gli aerei della Nato avevano iniziato i bombardamenti contro obiettivi collegati al regime del presidente serbo Milosevic.

All’alba del 24 aprile, a Belgrado un missile Nato aveva colpito il quartier generale di Radio Television Serbia omologa della BBC, in cui persero la vita 17 persone dello staff. Secondo quanto affermato dalla NATO, era stata presa di mira perché trasmetteva propaganda incitante all’odio. Due giorni dopo, Jill Dando è stata uccisa a colpi di arma da fuoco in Gowan Avenue, Fulham. I due eventi erano collegati? La possibilità di un “collegamento serbo” veniva discusso dai media e prendeva quota. Il giorno successivo, infatti, Tony Hall, direttore del notiziario BBC, era al centro di una telefonata anonima in cui veniva minacciato di morte da un uomo con l’accento dell’Europa dell’Est. 

Una telefonata dal tenore inquietante:”Il tuo primo ministro (Tony) Blair ha massacrato 17 giovani innocenti. Ha massacrato, noi massacreremo. La prima (Jill Dando) è stata ieri. Il prossimo sarà Hall”. Ad Hall, attualmente direttore generale della BBC, fu offerta la scorta della polizia. Il 28 aprile, sulla prima pagina del Daily Mail appariva il titolo:”Jill è stata uccisa da un killer serbo?”. All’epoca i detective ritenevano che la minaccia ad Hall e altre telefonate anonime similari, fossero una bufala. Ma la teoria serba la stessa settimana, fu corroborata da una rivelazione: quindici giorni prima dell’omicidio, la Dando aveva ricevuto una lettera minacciosa da parte di una “fonte serba” secondo cui non avrebbe dovuto lanciare un appello per l’emergenza in Kosovo. Il “collegamento serbo” diventò fondamentale nella difesa di Berry George, un molestatore sessuale, condannato per tentato stupro e con problemi mentali, l’unico accusato dell’omicidio della giornalista.

L’avvocato della Corona Michael Mansfield, in tribunale aveva detto che il National Intelligence Criminal Service aveva un dossier in cui era indicato che l’omicidio era una rappresaglia per l’attentato alla Radio Television Serbia di Belgrado. Secondo Manfield, dopo l’attacco della Nato, Željko Ražnatović alias “Arkan” agente segreto e criminale jugoslavo di etnia serba, era stato ingaggiato per eliminare l’allora direttore generale della BBC, Sir John Birt. La protezione per Birt era diventata più stretta e l’obbiettivo dunque, poteva essere stato spostato su Jill Dando che non aveva scorta.

Nel corso degli anni sono spuntate altre teorie: un sito web visitato 250.000 volte affermava che la Dando poteva essere stata uccisa dall’MI5 perché era a conoscenza di “informazioni molto sensibili”. A distanza di venti anni, l’assassino di Jill Dando rimane ancora ignoto. (fonte: Daily Mail)