Il diamante di Kim Kardashian da 4,5 milioni: quanto prenderanno i banditi dai ricettatori?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2016 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Kim Kardashian rapinata, ex "Pantere Rosa": Ecco quanto frutterà davvero il bottino

Kim Kardashian rapinata, ex “Pantere Rosa”: Ecco quanto frutterà davvero il bottino

ROMA – Il diamante di Kim Kardashian da 4,5 milioni: quanto prenderanno i banditi dai ricettatori? La risposta la dà, in una intervista per il Daily Beast di Seth Ferranti a Palve “Punch” Stanimirovic, uno slavo indicato come ex rapinatore e “straordinario violatore di casseforti”, che “in passato” aveva la specialità di pianificare rapine per un gruppo di yugoslavi, albanesi, croati e serbi noti come Yacs, predecessori delle Pantere Rosa. Suo padre, Vojislav Stanimirovic, è passato alla storia per un furto di argenti antichi da 250 mila dollari del 1971 al museo Vizcaya e per essere stato una specie di “padre” delle prime bande di ladri est europei. Dice Sanimirovic:

“Affermano che il bottino fosse di 10 milioni di euro, ma sapete quanto arriva ai banditi? Se sono davvero fortunati, 2 3 milioni. ma devono avere la buona sorte dalla loro parte. Ottenere 200-300 mila euro da una rapina come questa sarebbe già un gran risultato. Se oggi fossi un membro attivo delle Pantere, sarei a Monte Carlo. A Parigi. Ecco dove sarei. Questa rapina è stata portata avanti nello stesso modo in cui l’avrei fatta io. Metterei una divisa da poliziotto o da impiegato UPS. Farei prima entrare due ragazzi, mentre ne metterei altri tre fuori, a guardia del palazzo. In situazioni simili avere delle vedette è importantissimo. In più sono scappati in bici, non in moto. Una cosa davvero parigina”.
Stanimirovic sembra crederci e punta alle Pantere Rosa anche se avverte che se i giornali parlano delle Pantere Rosa serbe, molti non ne capiscono granché. “Pensano che si tratti di una grande organizzazione con 400 membri e un capo supremo”, Dragan Mikic, che ha solo 33 anni, la stessa età di Kim Kardashian.
Il quadro è più complesso, sono al lavoro una schiera di Montenegrini, Bosniaci, Croati, Serbi, tutti criminali. Poi ci sono gli ex militari, anche loro dalla ex Jugoslavia. Parte di un gruppo, quando il Paese si frantumò i militari divennero dei Ronin, come i samurai. Non hanno un capo, un maestro. Un gruppo senza capo ne coda. Tutto ciò fanno è usare il proprio istinto e la propria intelligenza.  Nessuno sarebbe tanto folle da agire a Parigi, dopo i terribili e recenti attentati accaduti a Nizza e nel sud della Francia.
Perché allora hanno preso di mira Kim Kardashian proprio a Parigi?  “Kim Kardashian è molto attiva sui social media. Le piace mettere in mostra ciò che possiede. Anche l’anello di diamanti, del valore  di circa 5 milioni di euro, era finito su instagram, grazie a una foto postata dalla stessa donna. Per questo motivo, sembrerebbe che ad aver agito siano state le Pantere Rosa: perché avevano un piano, perché sapevano che fosse lì per la fashion week. Ed era un piano costruito da persone esperte. Solitamente croati o serbi, sono camerieri, uscieri, personale di pulizia. Alcuni lavorano nel settore della moda. E hanno amici, che hanno altri amici, che hanno altri amici ancora”.
I telegiornali parlano delle Pantere Rosa come un’organizzazione criminale enorme, che porta avanti le rapine sempre allo stesso modo; come pianificano le rapine e, soprattutto, come fanno poi a scappare?
“Nel 1994 entrarono nel Carlton Hotel di Cannes tre uomini mascherati, sparando all’impazzata qua e là con armi automatiche. Ma poco dopo, non venne trovato un solo foro di proiettile. Era tutta una messinscena, uno show. Ed è ciò che fa  delle Pantere Rosa dei ladri unici. Perché se sono riusciti a portare avanti una rapina in questo modo, ci sono davvero poche possibilità che vengano presi. Anzi, staranno sicuramente godendosela sotto al sole di Ibiza, accanto a Paris Hilton”.
“C’è chi pensa che siano sempre le stesse persone a portare avanti il gruppo, ma non è così. Solitamente, appena accumuli un po’ di soldi, esci dalle scene per qualche anno”.
“E’ facile per un impiegato dell’albergo alzare il telefono e dire “Hey, Kim kardashian alloggia in questo albergo”. Le Pantere riuscirebbero ad organizzare tutto in pochissimo tempo. Conoscono la zona, conoscono l’hotel e magari qualcuno che ci lavora dentro”.
Come nasce il nome Pantere Rosa? Dove si è formato il gruppo e che tipo persone sono? 
“Il nome nasce da una rapina, dopo che alcuni hanno nascosto dei diamanti in un barattolo di crema, come nel film di Peter Sellers. Nacquero a New York anni fa, dove erano una banda nota come Yacs: yugoslavi, albanesi, croati e serbi. Hanno semplicemente cambiato il nome, ma sono sempre loro. Negli anni ’90 portarono avanti centinaia di rapine a New York. I federali cominciarono ad arrestarne alcuni: chi aveva rapinato una banca, chi un centro commerciale, chi un supermercato… In ogni tipo di commercio c’era qualcuno che rapinava. Mi sento uno dei creatori delle Pantere Rose, dal momento che ho anch’io ho partecipato, e mio padre prima di me. Ero il più giovane ma anche il più temuto membro degli Yacs. Tutte le Pantere Rosa sono persone laureate, parlano fluentemente più lingue, giocano a calcio e hanno conoscenze altolocate. Sono atleti, sanno come apparire come una persona del posto, hanno le palle e non fanno che mostrarlo ad ogni rapina. Non fanno male a nessuno, perché non ci guadagnerebbero nulla. La ragione per il quale non vengono mai presi, è perché impiegano due settimane a portare avanti un piano, rimanendo uniti tutto il tempo, non separandosi mai fino a che il lavoro non è completato. Si conoscono dai tempi del militare o da quelli in prigione o grazie al sottobosco criminale. Non rapinano per la notorietà, ma per i soldi, e i soldi si trovano in posti come Dubai, Tokyo e Parigi”.