Kinder Puffi e Miraculous, l’avviso nei supermercati: “Se li avete comprati non mangiateli”

Kinder Puffi e Miraculous, l'avviso nei supermercati: "Se li avete comprati non mangiateli". Stesso avvviso dal ministero della Salute anche se il rischio salmonella in Italia non c'è dato che riguarda la fabbrica belga.

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 13 Aprile 2022 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA
kinder

Kinder Puffi e Miraculous, l’avviso nei supermercati: “Se li avete comprati non mangiateli”

Casi di salmonella provocati dal cioccolato contaminato della Ferrero. Dopo i Schoko bons, tocca ai Puffi e a Miraculous. Sono in tutto 150 i casi scoperti in Europa e segnalati in 9 Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Svezia) e nel Regno Unito. Qui il primo si è verificato il 21 dicembre 2021 nel Regno Unito. Tutti prodotti che provengono dall’azienda di Arlon in Belgio della Ferrero. 

Kinder Puffi e Miraculous contaminati dalla salmonella 

Al momento nessun caso è stato rilevato in Italia. Il colosso dolciario continua a produrre ad Alba (Cuneo) le uova di Pasqua Kinder GranSorpresa. Lo rilevano l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). 

In via precauzionale, il ministero della Salute ha comunque fatto sapere in un comunicato che “se avete acquistato questo prodotto, non consumatelo”. Stessa cosa in alcuni supermercati dove sono apparsi cartelli con su scritto “se li avete comprati non mangiateli”. 

La salmonellosi (91mila casi l’anno segnalati in Europa) provoca sintomi simili a quelli della gastroenterite talvolta acuta: diarrea e crampi addominali, febbre leggera, persino vomito. Il folocaio riguarda in prevalenza bambini sotto i dieci anni.

La Ferrero ha intanto disposto a scopo precauzionale la sospensione dell’attività dello stabilimento di Arlon. Secondo quanto ricostruito da Efsa e Ecdc, nel dicembre 2021 il ceppo di salmonella è stato rilevato in un serbatoio di latticello (sottoprodotto che si ottiene dalla trasformazione in burro della panna ndr) presso lo stabilimento belga.

Sono state adottate misure igieniche e aumentati campionamenti e test dei prodotti e dell’ambiente di lavorazione. Dopo nuovi test negativi per il batterio, la produzione e la distribuzione dei prodotti è andata avanti. A fine marzo però, dopo la disponibilità dei dati di sequenziamento, gli scienziati hanno collegato casi umani allo stabilimento in Belgio attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate.

E dal 2 aprile sono iniziate le segnalazioni di salute pubblica da parte delle autorità nazionali competenti. Ferrero, che nel loro rapporto Efsa e Ecdc non nominano, ha effettuato un richiamo volontario di prodotti e lotti specifici in vari Paesi.

Le autorità belghe hanno ritirato l’autorizzazione alla produzione

E l’8 aprile 2022, a seguito di controlli ufficiali, l’autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha ritirato l’autorizzazione alla produzione.

L’azienda ha quindi richiamato tutti i prodotti usciti dallo stabilimento belga, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza, mentre la magistratura belga ha avviato come atto dovuto una indagine.

Il “focolaio è in evoluzione e finora i bambini sono stati i più a rischio di infezioni gravi tra i casi segnalati”, precisa ancora il rapporto Efsa-Ecdc, che sottolinea come “i richiami e i ritiri lanciati in tutto il mondo ridurranno il rischio di ulteriori infezioni”. Gli esperti Efsa e Ecdc, con cui Ferrero continua a lavorare, affermano che sono necessarie ulteriori indagini per identificare la causa principale, il tempo e i possibili fattori alla base della contaminazione, compresa la valutazione di un possibile uso più ampio delle materie prime contaminate in altri impianti di lavorazione.