Lady Lucan suicida dopo diagnosi di Parkinson. Ma l’autopsia rivela che non era malata

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Gennaio 2018 - 05:09 OLTRE 6 MESI FA
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Lady Lucan suicida dopo diagnosi di Parkinson. Ma l’autopsia rivela che non era malata

LONDRA – Emergono nuovi dettagli sulla morte di Lady Lucan, vedova di Lord Lucan sparito misteriosamente 43 anni fa. La donna, 80enne, è deceduta lo scorso settembre: si è tolta la vita con un cocktail di alcol e barbiturici, convinta di avere il morbo di Parkinson ma l’autopsia non ha trovato alcuna traccia della malattia.

Veronica, vedova del settimo conte di Lucan, era stata trovata dalla polizia nel suo appartamento: a segnalare la scomparsa, David Davies, un amico preoccupato perché non era tornata dalla quotidiana passeggiata e temeva si fosse tolta la vita. Insieme avevano parlato del suicidio assistito in caso di malattia allo stadio terminale o degenerativa.

Per entrare nella villetta a schiera a due piani situata a Belgravia, Londra, gli agenti avevano sfondato una finestra e trovato il corpo senza vita dell’anziana donna: stesa sul pavimento indossava ancora l’abbigliamento da notte, accanto una bottiglia al cui interno c’era una pillola. In seguito è stato reso noto che aveva assunto una quantità fatale di barbiturici e alcol.

Lady Lucan, in base a quanto è emerso dall’indagine, aveva notato un tremore alla mano destra e temeva di aver sviluppato il morbo di Parkinson ma il patologo ha detto che il cervello non presentava i segni della patologia e aggiunto che era morta per insufficienza respiratoria causata da un mix letale di alcol e farmaci.

Lady Lucan, tuttavia aveva perso anche l’olfatto, si sentiva stanca, ansiosa e soffriva di insonnia, dimenticava le cose. E’ stata una delle ultime persone a vedere vivo Lord Lucan, il settimo conte John Bingham, prima che diventasse il fuggitivo più famoso del mondo. Sembra che Lord Lucan abbia ucciso la tata dei tre figli Sandra Rivett, dopo averla scambiata per la moglie, da cui era separato, durante un’amara battaglia per la custodia dei bambini nel 1974.

Dall’inchiesta è emerso che l’anziana donna aveva scritto nel suo diario il modo per suicidarsi se fosse diventata fragile, debole, e aveva libri sulla morte assistita.