Lettere scritte con urina dalle prigioniere-cavie: raccontano gli esperimenti choc del Nazismo

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2017 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA

LUBLINO (POLONIA) – Lettere scritte con l’urina in cui si raccontava di esperimenti praticati sulle prigioniere del campo di detenzione tedesco di Ravensbruck, a nord di Berlino: è l’ultima scoperta che ricorda gli orrori del nazismo.

Le lettere, in tutto 27, vennero scritte tra il 1943 e il 1944 da alcune delle prigioniere polacche del campo. All’apparenza sono normali lettere alle famiglie, ma tra le righe e ai margini, se si avvicina il foglio ad una fonte di calore si possono vedere ben altre parole, scritte intingendo dei bastoncini di legno nell’urina. Parole che raccontano di detenute ferite per simulare infezioni o iniettate con il tetano, in modo da indurre la cancrena e sperimentare sul corpo di quelle povere cavie umane l’efficacia di nuovi farmaci.

Le lettere, riferisce il Daily Mail, sono state donate dalla famiglia di Krystyna Czyz-Wilgat, una delle detenute, al museo di Lublino. Grazie all’utilizzo di quell’inchiostro simpatico, le coraggiose prigioniere polacche hanno fatto conoscere al mondo gli orrori ignoti del campo di Ravensbruck, in cui, tra il 1939 e il 1945, vennero detenute 130mila donne, un terzo delle quali polacche.

E proprio grazie a quelle testimonianze, che nel 1945 vennero rese note al mondo, venti medici del campo furono condannati al processo di Norimberga.