Lipsia, poliziotti fanno aspettare un’ora il killer che vuole farsi arrestare

di Francesca Cavaliere
Pubblicato il 5 Settembre 2010 - 09:00| Aggiornato il 4 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

Ha aspettato per più di un’ora dopo avere telefonato lui stesso alla polizia per farsi arrestare: si tratta di Guido N. il quarantenne che la scorsa settimana a Groitzsch, paesino nel circondario di Lipsia, avrebbe ucciso, in un terreno che è poi risultato di sua proprietà, il diciannovenne Patrick B. ed il ventitreenne Denis H.

Il presunto pluriomicida, con indosso una camicia da boscaiolo, un paio di jeans sporchi e la barba incolta, verso le 19.00 di giovedì 2 settembre sarebbe entrato nel ristorante „Hardthaus” a Kraiburg am Inn, in Baviera, e, visibilmente nervoso, avrebbe chiesto di potere fare una telefonata alla polizia con cui avrebbe parlato dando i suoi dati. Poi sarebbe uscito dal locale senza parlare e per più di mezz’ora avrebbe camminato su e giù per la piazzetta antistante dov’era la Golf rossa con cui era arrivato.

Visto che i poliziotti seppur chiamati non arrivavano, Wirt Marc Vermetten, gestore del locale e testimone dell’accaduto è andato fuori insieme ad altri a chiedere all’uomo se aveva bisogno di aiuto, ma la risposta ottenuta “ L’unico che mi può ancora aiutare è un buon avvocato” ha spinto l’apprendista del ristorante a richiamare la forza pubblica. Dalla descrizione ottenuta i poliziotti hanno capito che si trattava del sospettato ricercato in tutta Europa e, così, dopo circa un’ora dalla prima telefonata, son arrivati sul posto ed hanno arrestato l’uomo. Nel bagagliaio della sua auto, subito ispezionata dagli agenti di pubblica sicurezza, sono state trovate armi da fuoco degli anni ’40 ora sottoposte a perizia con la quale si potrà stabilire se tra di esse c’è l’arma del delitto.

Guido N. è un cacciatore e collezionista di armi che si occupa di una libreria cristiana a Cham, in Baviera e che negli ultimi anni ha comprato dei pezzi di terra a Grimma, Döbeln e Groitzsch dove gli investigatori sono andati subito dopo il delitto ed hanno trovato pistole e diversi tipi di armi pericolose.

Il presunto criminale aveva subito spesso dei fastidi a causa di persone che si introducevano sui suoi terreni incolti ed aveva fatto quattro denunce contro ignoti per danneggiamento a cose e per violazione della proprietà privata.

Poco distante dal luogo del duplice omicidio di questi giorni, nell’aprile 2009 era stato ucciso a colpi di pistola un uomo di 27 anni, Tino L.,  il cui assassino non è stato trovato, tanto che la polizia aveva pensato ad un serial killer unico autore dei tre delitti.

Come riferisce Jürgen Georgie, il cinquantaquattrenne capo della polizia della Sassonia ovest, il presunto killer era stato visto nel paesino di Groitzsch la stessa sera dell’omicidio, ma da allora se ne erano perse le tracce anche se la polizia lo stava cercando in tutta Europa.

Il difensore Malte Heise ha richiesto la visione degli atti ed ha riferito che il suo assistito non ha parlato né davanti ai giudici, né davanti ai poliziotti che lo hanno interrogato.