Londra, magnate russo Perepilichny avvelenato col gelsomino giallo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Maggio 2015 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Londra, magnate russo Perepilichny avvelenato col gelsomino

Alexander Perepilichny

LONDRA – Sembrava un attacco cardiaco, è stata un avvelenamento con il gelsomino. Non quello comune, per carità. Parliamo del gelsemium elegans, fiore giallo importato dall’Asia e noto per avere gli stessi effetti della strictina: paralizza, ferma la respirazione e uccide. Proprio come è morto Alexander Perepilichny, 44 anni, magnate russo riparato a Londra.

Una mattina del novembre del 2012 Perepilichny salutò la moglie, i due figli, e uscì a correre. Morì dopo pochi passi. Il caso venne archiviato come morte naturale, infarto. Adesso, però, una professoressa e botanica dei Kew Gardens, i giardini reali, ha fatto riaprire il caso: nello stomaco di Perepilichny ha infatti trovato tracce di gelsemium elegans, pianta estremamente tossica. 

Che si sia tornati ad indagare sulla morte di Perepilichny non è un caso. L’uomo era fuggito dalla Russia nel 2010. Secondo sua madre Galina, spiega il Telegraph, “sapeva troppo”. Sapeva, in particolare, di come alcuni dirigenti del Cremlino intascavano milioni e li investivano in Svizzera in modo non proprio legale.

A Londra Perepilichny aveva rivelato le frodi moscovite da centinaia di milioni di euro ad alcuni manager di Hermitage Capital, un fondo di investimenti con base a Londra. Aveva collaborato con la giustizia e indicato i nomi e i conti svizzeri delle persone coinvolte. Pensava di essere al sicuro nella capitale inglese. Ma come insegnano i casi di tanti magnati russi morti stranamente proprio a Londra, primo su tutti Alexandr Litvinenko, nemmeno lì era al sicuro. E la scoperta nel suo stomaco della “erba dell’attacco al cuore” (come viene chiamato il gelsomino elegante) porta a pensare che anche la sua morte più che un incidente sia stato un omicidio.