Londra: tre donne schiave e segregate in casa. Una per 30 anni. Due arresti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2013 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA

Police Officers Killed While Responding To Burglary Call In ManchesterLONDRA – Tre donne tenute segregate e trattate come schiave in una casa nel sud di Londra. Schiavitù durata anni, addirittura trenta per una delle tre vittime, la più anziana, una donna di 69 anni proveniente dalla Malaysia. Per le tre l’incubo è finito il 25 ottobre, quando una delle donne è riuscita a chiamare la polizia che ha fatto irruzione nella casa. Ma la notizia è stata diffusa solo il 21 novembre, giorno dell’arresto dei presunti aguzzini.

Prigioniere e ridotte in schiavitù, oltre  alla sessantanovenne, anche una irlandese di 57 anni e una britannica di 30. La polizia ha arrestato due persone. Secondo le prime notizie, come scrive il Daily Mail, si tratta di una coppia: un uomo e una donna di 67 anni.

La situazione più inquietante è quella della donna più giovane. A 30 anni non era mai uscita di casa, tenuta nell’appartamento di Lambert contro la sua volontà.

Un documentario tv su matrimoni forzati è stata la molla che ha fatto scattare la denuncia da parte di una delle donne. Una di loro è riuscita a contattare un’associazione di cui si parlava nel documentario ed è scattata la denuncia, da cui le indagini della polizia che hanno portato alla ‘liberazione’ e a due arresti.

La polizia: mai visto nulla del genere. ‘‘Non abbiamo mai visto nulla di questa entità”’. Lo ha detto l’ispettore di Scotland Yard, Kevin Hyland, confermando la liberazione delle tre donne tenute schiave per oltre trent’anni nel sud di Londra e l’arresto di un uomo e una donna di 67 anni. ”Abbiamo avuto casi di persone tenute segregate per 10 anni, ma mai niente del genere”.    Hyland ha confermato che le donne sono ”profondamente traumatizzate”, che hanno vissuto questa condizione di segregazione per almeno trent’anni, senza fornire ulteriori dettagli se non il fatto che veniva loro concessa ”una parziale liberta’ controllata”.

La vicenda ricorda in modo inquietante quella di Ariel Castro, il mostro di Cleveland morto suicida in cella che aveva tenuto prigioniere per anni nella sua villa in Ohio tre donne.  Somiglianze anche con il caso di Wolfgang Priklopil, l’uomo che per nove anni tenne segregata in una cantina l’austriaca Natascha Kampush.