Giornale tedesco commenta: “Monti sarà poco amato dagli italiani”

Francesca Cavaliere
Pubblicato il 18 Novembre 2011 - 11:55| Aggiornato il 3 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO – “Mettere in piedi in pochi giorni un governo fatto da tecnici indipendenti non è altro che l’inizio: per rendere competitiva l’economia italiana il ministro Monti diventerà una persona poco amata da molti cittadini. Il nuovo capo del Governo dovrebbe riuscire ad insegnare agli italiani che le riforme non si possono fare al prezzo di costo”.

E’ il commento di uno dei principali quotidiani economici tedeschi, la Handelsblatt, che continua le sue osservazioni dicendo che però nessuno in Italia dubita che Monti non sia qualificato per riuscire nel difficile compito, dopo l’era Berlusconi, di togliere il Paese dal caos e di fargli riguadagnare la fiducia dei mercati.

Sarebbero numerose, prosegue il giornale, le circostanze che concorrerebbero non solo a rendere favorevole il clima attorno a Monti ma anche ad aumentare la credibilità italiana all’estero: il forte legame di Monti con l’Europa – commissario europeo mentre l’attuale Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano era eurodeputato a Bruxelles – ed il probabile sostegno del Vaticano in quanto uomo cattolico.

L’Unione Europea e la Banca Centrale Europea, che da questa estate aiutano l’Italia con acquisti di supporto, si aspetterebbero riforme strutturali concrete che riescano a far risparmiare il nostro Paese, ma anche a farlo crescere, nonostante l’esorbitante debito pubblico totale che, secondo i dati della Banca d’Italia, a giugno di quest’anno ammontava a 1.901,919 miliardi di euro, circa il 122% del Pil realizzato nel 2010.

Ci sarebbe tuttavia il pericolo che i partiti istituzionali si possano opporre ad un governo fatto da soli tecnici e senza politici, ma, sempre secondo il giornale tedesco, il professore di economia sarebbe ben sostenuto da quella Europa che aveva chiesto a Silvio Berlusconi riforme concrete per la risoluzione della crisi del debito dato che anche il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, dopo il colloquio telefonico di lunedì con Monti si sarebbe detto sicuro del successo del nuovo capo del governo italiano.

Secondo l’analisi della Handelsblatt, il professore potrebbe però essere ostacolato da quei deputati che si erano opposti all’idea di un governo tecnico e che chiedevano nuove elezioni, soprattutto dalla Lega Nord, prima partner della coalizione nel governo Berlusconi ed ora all’opposizione.

Non è sfuggita al giornale la poca convinzione dei sindacati e dei mercati che, come commenta il quotidiano, “Devono essere persuasi che l’Italia possa farcela da sola ad uscire dal vortice della crisi”.

Il momento sarebbe comunque favorevole alla riuscita della missione di Monti – tirare fuori l’Italia dalla crisi – perché dopo le dimissioni di Berlusconi l’Italia desidera un nuovo inizio. Monti, commenta il giornale, porta con sé tre doti utili a condurre l’Italia fuori dalla crisi: competenza economica, assertività e ampio supporto da parte del governo, della società civile e delle parti sociali.

Non manca un cenno alla professionalità di Monti: rettore, a quarantasei anni, dell’ateneo milanese Luigi Bocconi – specializzato nell’insegnamento delle scienze economiche e sociali, giuridiche e manageriali – che lo aveva visto suo studente. In passato presente nel comitato governativo del Ministero delle finanze e nel Consiglio di sorveglianza della Fiat e delle assicurazioni Generali, oggi membro del Consiglio di amministrazione della banca d’affari Goldman Sachs.

E come per aggiungere fiducia al futuro operato di Monti, il quotidiano conclude ricordando che sia il governo tecnico di Carlo Azeglio Ciampi, nel 1993, che quello di Lamberto Dini, nel 1995, fecero ed avviarono riforme nel giro di un anno e condussero il Paese verso libere elezioni