Malattia di Weil in aumento in Gran Bretagna: colpa dei topi che infettano le acque

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Giugno 2018 - 07:14 OLTRE 6 MESI FA

Un topo (foto Ansa) 

LONDRA – Nel Regno Unito, la malattia di Weil trasmessa dai ratti ha raggiunto livelli record, sono tre volte superiori rispetto a 3 anni fa e sempre più persone si rivolgono agli ospedali per le cure del caso [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play].

La malattia di Weil, una forma grave di leptospirosi, è trasmessa dai roditori e dal contatto con acque infette, è difficile da diagnosticare senza l’ausilio di test sofisticati e attacca i reni, il fegato ma è curabile con gli antibiotici.
Secondo un esperto l’aumento di leptospirosi itterica potrebbe in parte essere dovuto a un maggior numero di persone che svolgono attività rischiose e sport acquatici, spiega il Daily Mail.
Il Centers for Disease Control and Prevention britannico sostiene che tra l’1 e il 5% dei casi è fatale. Nel 2010, il campione olimpico di canottaggio Andy Holmes, 51 anni, è morto a causa della sindrome infettiva che avrebbe contratto dopo aver percorso un fiume nel Lincolnshire: i batteri potrebbe essere penetrati nel corpo attraverso le vesciche sulle mani. Il brusco aumento della malattia di Weil indica la necessità di evitare, attraverso il veleno, un’epidemia di ratti.
A Londra ci sono state segnalazioni di topi giganti diventati immuni agli attuali veleni, si nutrono di cibo lasciato in strada, anche nei cassonetti. Sebbene i ratti siano considerati i principali portatori della malattia infettiva, può essere trasmessa anche da altri animali come cani, gatti, bovini, volpi e tassi.
Quando si partecipa ad attività all’aria aperta o si lavora a contatto con gli animali, è importante osservare un’igiene accurata. Katherine Russell, consulente epidemiologa al Public Health England, consiglia di “lavare le mani dopo essere entrati in contatto con animali, pulire prontamente eventuali ferite, fare la doccia il prima possibile dopo l’esposizione ad acqua potenzialmente infetta, coprire con un cerotto impermeabile graffi e ferite e non bere acqua di fiume, canale o lago”.