Martina Rossi morta alle Baleari, chiesto il rinvio a giudizio per Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2017 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA

AREZZO – Martina Rossi non solo non si suicidò, ma la sua caduta fatale dal balcone dell’Hotel Sant’Ana di Palma di Maiorca fu causata dal fatto che Martina, 20 anni, stava tentando di fuggire a due giovani che la volevano violentare. Questa è la tesi della Procura di Arezzo, che ha chiesto il rinvio a giudizio per Alessandro Albertoni, studente universitario, e Luca Vanneschi, piccolo imprenditore, entrambi di 28 anni e residenti a Castiglion Fibocchi (Arezzo).

Era il 3 agosto del 2011 quando Martina, studentessa di Imperia, precipitò dal balcone della stanza dei due giovani, conosciuti poco prima.

Secondo ricostruzione della Procura, Martina, che si trovava in vacanza con delle amiche alle Baleari, cercò di scavalcare la ringhiera della camera dei due per rifugiarsi nella camera adiacente, ma perse la presa a causa dei teli da mare bagnati e precipitò nel vuoto.

L’ipotesi, spiega Maurizio Vezzaro su La Stampa, 

concorda con quella del Pm genovese Biagio Mazzeo ma contrasta con i risultati dell’inchiesta condotta in Spagna che invece aveva archiviato il caso, nel 2011, come suicidio così come sostenuto dalla testimonianza di una cameriera ma contraddetto da una perizia che dimostrerebbe come la caduta del corpo non sarebbe compatibile con un suicidio.

A mettere nei guai Albertoni e Vanneschi c’è anche un video mandato in onda dalla trasmissione Chi l’ha visto alcuni mesi fa in cui si vedono i due che esultano perché dall’autopsia sul corpo della ragazza non sono emersi segni di violenza sessuale.