Migranti Idomeni, lanci di lacrimogeni e pietre FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2016 - 16:14| Aggiornato il 11 Aprile 2016 OLTRE 6 MESI FA
Migranti Idomeni, lanci di lacrimogeni e pietre FOTO

Migranti Idomeni, lanci di lacrimogeni e pietre (Foto Ansa)

IDOMENI – Migranti, ancora caos e scontri ad Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia: oltre 500 profughi hanno cercato di abbattere le barriere di filo spinato e la polizia macedone ha lanciato contro di loro gas lacrimogeni e bombe assordanti. I profughi, a loro volta, hanno risposto lanciando le pietre contro la polizia, mentre gli agenti greci non sono intervenuti. Alla fine il bilancio è stato di 260 tra feriti e intossicati.

Il gruppo di migranti ha tentato di sfondare la barriera dopo aver sentito parlare gli attivisti delle diverse organizzazioni non governative di una possibile imminente apertura dei confini tra Macedonia e Grecia. Nel campo, in particolare, era stato diffuso un volantino in cui si proponeva una “marcia” verso il confine. Ma quando la polizia macedone ha negato le voci di una possibile apertura della frontiera, i migranti (tra i quali c’erano anche bambini) hanno tentato di scavalcare la recinzione ed entrare in Macedonia.

Almeno 260 di loro sono rimasti feriti o intossicati durante gli scontri, denuncia Medici Senza Frontiere. “Decine di persone sono state ferite, molti hanno problemi respiratori e tre di essi sono stati trasferiti all’ospedale di Kilkis”, ha detto Achileas Tzemos, un responsabile di Msf. “Duecento sono stati soccorsi per problemi respiratori, trenta per ferite causate da proiettili di gomma e altri trenta per altre ferite”. Diversi migranti sono stati ricoverati all’ospedale di Kilkis. La polizia macedone, dal canto suo, smentisce di aver utilizzato proiettili di gomma, ma “solo lacrimogeni”.

La chiusura delle frontiere dell’Austria, seguita dai Paesi dei Balcani come Croazia e Slovenia, devia il flusso dei migranti in Grecia, dove restano bloccati al confine con la Macedonia. A Idomeni, dove ce ne sono oltre undicimila, non si sa come ospitarli visto che la frontiera è chiusa. Per questa ragione il governo greco ha chiesto a Skopje di riaprirla. Ma senza ottenere risposta.

(Foto Ansa)