Mosca realizza sogno leghista di Salvini. Stranieri spariti, città allo sbando

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Gennaio 2015 - 12:08 OLTRE 6 MESI FA
Mosca realizza sogno leghista di Salvini. Stranieri spariti, città allo sbando

Mosca innevata (Foto Lapresse)

MOSCA – La Russia di Vladimir Putin realizza il sogno leghista di Matteo Salvini: a Mosca e San Pietroburgo, complici il crollo del rublo e le nuove leggi xenofobe, tutti gli immigrati kirghizi, tagiki, uzbeki solitamente dediti ai lavori più umili sono fuggiti. E i russi, quelli che fino a ieri guardavano con disprezzo quegli “occhi a mandorla”, ora si ritrovano a doversi spalare neve e ghiaccio da soli.

Non si trovano più nemmeno gli spazzini. E nemmeno gli addetti alle pulizie, i meccanici, i giardinieri, i bidelli. I cittadini della Federazione sono troppo orgogliosi per fare questo tipo di lavori, soprattutto se si considera che il salario medio è di 4.000 rubli al mese: se fino a settembre volevano dire 100 euro, con la caduta della moneta nazionale sono diventati 53 euro. Davvero troppo poco per sopravvivere, soprattutto in città. La spesa per dieci lavoratori immigrati è meno di quella per un operaio russo. Gli straordinari non esistono, i festivi men che meno.

Nelle ultime due settimane sono oltre un milione gli stranieri, per lo più provenienti dalle Repubbliche della ex Unione Sovietica, che se ne sono andati. E molti altri seguiranno. Via gli asiatici musulmani. Via chi non parla perfettamente la lingua. Il sogno leghista si realizza a Mosca. Ma il risultato è una città paralizzata.