Mosca, tata-killer: “Vendetta per i raid russi in Siria”

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Marzo 2016 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
Mosca, tata-killer: "Vendetta per i raid russi in Siria"

Mosca, tata-killer: “Vendetta per i raid russi in Siria” (nella foto, . Gyulchekhra Bobokulova)

MOSCA – La tata uzbeka in giro per Mosca con la testa del bambino che le era stato affidato dice: “Il delitto mi è stato ordinato da Allah per vendicare i raid delle forze aeree in Siria decisi da Vladimir Putin”. Questo, almeno, è quanto sostiene la donna, Gyulcekhra Bobokulova, 38 anni, in un video la cui autenticità però non è stata confermata.

Nel filmato la donna sembra rispondere a un interrogatorio. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, si tratta probabilmente “di una persona assolutamente malata”, e quindi “ogni parola detta” da lei va “trattata di conseguenza”.

Bobokulova è stata arrestata il 29 febbraio, e resta in carcere. Gli inquirenti hanno spiegato che la detenzione di due mesi è necessaria in quanto la donna potrebbe far pressione sui testimoni o contattare i possibili mandanti dell’omicidio.

Per ora l’indagine non specifica chi potrebbero essere queste persone. Bobokulova era stata arrestata il 29 febbraio, mentre gridava “Allah è grande”, vestita di nero e con il capo velato davanti all’uscita della metropolitana nella zona nord-occidentale della capitale russa. In mano aveva la testa mozzata della bambina, cui faceva da babysitter.

Il portavoce del Cremlino ha sollevato non poche polemiche approvando la scelta dei canali tv federali di non trasmettere la notizia. Secondo fonti di Rbc in diversi canali televisivi, le maggiori emittenti hanno ricevuto raccomandazioni di non mostrare immagini e non dare notizie nei loro programmi dell’omicidio della bambina.

Stando alle fonti, le autorità russe avevano paura che il caso fosse elevato a livello nazionale e potesse dar vita a tensioni a sfondo razziale e di odio religioso. Gli inquirenti, che indagano per omicidio, hanno ordinato di sottoporre la donna a perizia psichiatrica, mentre secondo alcune fonti nelle forze dell’ordine l’assassina avrebbe agito sotto l’effetto di sostanze psicotrope.