ROMA – Il museo di Auschwitz, da quest’anno, fa a meno dell’Italia per ricordare l’Olocausto. Il padiglione italiano allestito, come quelli degli altri paesi, all’interno di quello che fu un campo di concentramento, è stato chiuso al pubblico. Il memoriale, realizzato nel corso degli anni ’70, avrebbe dovuto essere restaurato a ottobre scorso. Ma in mancanza di un nuovo progetto le autorità polacche hanno deciso di chiudere la parte realizzata dall’Italia. Il Blocco 21 è stato realizzato tra il ’75 e l’80 dallo studio Bbpr di Milano. Primo Levi venne chiamato a redigere il testo e faceva parte del comitato esecutivo che decise l’impostazione del monumento, più artistico che storico. Dopo il 1989 molti padiglioni sono stati restaurati, anche alla luce delle nuove testimonianze storiche. Nel 2008 sono stati stanziati dal governo Berlusconi 900 mila euro. Tutto però si è arenato nel dibattito sul restauro, e intanto il padiglione italiano è stato chiuso.
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